Max Biaggi, nel futuro niente moto ma un figlio

VEB

Ci sono degli eventi che inesorabilmente condizionano la vita, che fanno ripensare in toto al proprio passato e guardare con ogni diversi al futuro: certamente uno di questi momenti, per Max Biaggi, è stato il terribile incidente in moto che non lo ha ucciso per un soffio.

Abbiamo potuto seguire passo passo la sua vicenda: ricoverato all’Ospedale San Camillo di Roma lo scorso 9 giugno, Max ha combattuto con le unghie e con i denti per lasciare il reparto di terapia intensiva, con un trauma cranico e una miriade di costole incrinate, ed alla fine ce l’ha fatta ad essere dimesso ed ad uscire dalla struttura con le proprie gambe.

Un miracolo, come lui stesso l’ha più volte definito, che ha fatto capire al campione di motociclismo che è ora di chiudere col passato, come ha raccontato in una bella intervista al settimanale Chi.

Il Corsaro racconta l’esperienza extracorporea che ha vissuto dopo l’incidente: “Dopo l’incidente mi sono risvegliato in ospedale: avevo un dolore terribile diffuso in tutto il corpo“, comincia a raccontare Biaggi.

“Ho sentito la voce del professor Giuseppe Cardillo dirmi: ‘Biaggi sarò sincero: lei ha il venti per cento di possibilità di sopravvivere. La operiamo immediatamente’. In quel momento mi è apparsa una luce: mi sono rivisto da piccolino, con mia madre Olga. Avevo un cappottino verde. Poi con mio padre Piero e la prima moto. Poi il primo calcio a un pallone. Poi… poi ho voluto fermare questo ‘viaggio’ perché sentivo che mi stavo allontanando dalla vita. Mi sono detto: ‘Non deve finire’”, ha raccontato ancora.

Uno sguardo al futuro è quindi d’obbligo ed ha quindi dichiarato di volerla fare finita con la moto: “Con la moto ho chiuso per sempre. Farò l’allenatore”.

Ma le parole più dolci sono tutte per la sua Bianca Atzei, la compagna che non lo ha lasciato un attimo solo: “Le devo molto. È stata sveglia anche quindici ore filate per accudirmi. Le parole non bastano, servono i gesti: non credo nelle nozze, ma voglio fare un figlio con lei. Anzi, magari due. La vita mi ha concesso una seconda possibilità e io devo fare tutto il possibile per gratificarla”.

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