Le profondità della storia rivelano un campionario di trattamenti medici bizzarri e spesso pericolosi, che fanno impallidire le attuali discussioni sulle terapie emergenti. Prima dell’avvento della medicina moderna e delle rigorose pratiche scientifiche, l‘umanità si affidava a rimedi che oggi ci sembrano incredibili, se non francamente ripugnanti. Questo viaggio attraverso le cure più estreme del passato non solo evidenzia i progressi che abbiamo fatto, ma ci ricorda anche l’importanza della ricerca basata sull’evidenza.

Dalla microgravità ai topi morti: un’odissea medica
Recentemente, l’astronauta Butch Wilmore ha riportato un’insolita remissione del dolore al collo una volta in microgravità sulla Stazione Spaziale Internazionale, salvo poi vederne la ricomparsa al ritorno sulla Terra. Questo aneddoto, seppur singolare, ci spinge a riflettere su come, nel corso della storia, l’uomo abbia cercato soluzioni estreme per alleviare la sofferenza.
Per gli antichi Egizi, il mal di denti era un tormento a cui si cercava rimedio applicando un topo morto sul dente o sulla gengiva, nella convinzione che potesse curare l’afflizione. Una pratica che oggi ci fa rabbrividire, ma che all’epoca era considerata una valida opzione. Per approfondire le pratiche mediche dell’antico Egitto, si può consultare il sito del British Museum o la pagina dedicata alla medicina egizia su Wikipedia.
Dipendenze e pratiche oscure: l’era delle “cure” fai da te
La storia ci offre esempi ancora più inquietanti di trattamenti basati su credenze errate o dipendenze. Il dittatore Adolf Hitler, ossessionato dalla sua salute, si affidava a un team medico che gli somministrava iniezioni di vitamine, spesso miscelate con metanfetamina, per mantenerlo “fresco, vigile e immediatamente pronto per la giornata”. Questa pratica è ampiamente documentata in diverse biografie e studi storici su Hitler, come quelli consultabili negli archivi della German National Library.
Nel Medioevo, durante le epidemie di Peste Nera, i medici credevano che “il simile curasse il simile”. Convinti che la malattia fosse causata da “vapori mortali”, alcuni consigliavano ai pazienti di conservare e annusare le proprie scoregge in barattoli per allontanare il male. Una testimonianza delle disperate e spesso insensate misure adottate in assenza di una comprensione scientifica delle malattie. Per maggiori dettagli sulla medicina medievale e la Peste Nera, si possono consultare risorse accademiche come quelle disponibili sul sito della Medieval Academy of America.
Interventi brutali e ciarlataneria: il lato oscuro della chirurgia
Il XVIII e XIX secolo videro l’emergere di interventi chirurgici di inaudita brutalità. L’emiglossectomia, una procedura che prevedeva il taglio di metà della lingua, veniva impiegata per “curare” la balbuzie. Inutile dire che non solo era inefficace, ma spesso portava alla morte per dissanguamento. Un resoconto dettagliato di queste pratiche può essere trovato in pubblicazioni mediche storiche o in testi di storia della chirurgia, spesso consultabili attraverso l’U.S. National Library of Medicine (PubMed).
Nel XVII secolo, Sir Kenelm Digby ideò una “polvere di simpatia” per curare le ferite da spada. Questa miscela, composta da lombrichi, cervello di maiale, ruggine e frammenti di cadavere, veniva applicata all’arma che aveva causato il danno, nella convinzione che avrebbe favorito la guarigione della ferita. Un esempio lampante di magia e superstizione che si mescolavano alla medicina. Studi sulle credenze mediche dell’epoca possono essere consultati presso biblioteche universitarie o il Royal Society.
Dai tonici miracolosi alle trasfusioni di latte: pericoli mascherati da cure
Il Vin Mariani, inventato dal chimico italiano Angelo Mariani nel 1863, era un tonico di grande successo. Non sorprende, dato che si trattava di una miscela di vino rosso e foglie di coca, contenente cocaina. Commercializzato per “uomini sovraccarichi di lavoro, donne delicate e bambini malaticci”, annoverava tra i suoi estimatori anche la Regina Vittoria. La storia dei farmaci e delle sostanze psicoattive è ben documentata dalla Drug Enforcement Administration (DEA) Museum o dalla National Institute on Drug Abuse (NIDA).
Agli inizi del ‘900, John Brinkley, un “dottore” privo di qualifiche mediche, divenne famoso (e ricchissimo) impiantando chirurgicamente testicoli di capra nello scroto degli uomini per curare impotenza e infertilità. Eseguì l’operazione decine di volte, con esiti spesso fatali. La storia del ciarlatanismo medico e degli scandali sanitari è un campo di studio della National Library of Medicine.
Per un breve periodo alla fine del XIX secolo, il latte fu considerato un perfetto sostituto del sangue. I medici arrivarono a trasfonderlo, credendo che le particelle oleose e grasse si sarebbero trasformate in globuli bianchi. Sebbene incredibilmente rischiosa, la procedura ebbe a volte successo, ma la maggior parte dei pazienti morì. La storia delle trasfusioni di sangue e dei loro progressi può essere approfondita presso l’American Red Cross o la World Health Organization (WHO).
Infine, agli inizi del ‘900, le sigarette erano pubblicizzate come trattamento per l’asma e la febbre da fieno, mentre i clisteri di fumo di tabacco erano considerati una cura efficace per il colera. Un esempio lampante di come la scienza e la comprensione della salute siano evolute drasticamente. La World Health Organization (WHO) e il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) offrono ampie risorse sull’impatto del tabacco sulla salute.