Multata perchè andava a 700 km/h, record eccezionale

VEB

Multe reali o semplicemente “metodi” per far cassa da parte dei comuni? Quando ci si vede arrivare un balzello per un limite di velocità superato fino a 700 km/h, c’è davvero da ridere per non piangere.

Il fatto ancora una volta ad Osimo, in provincia di Ancona: un’auto Ford Focus è stata beccata dalla polizia di Osimo, alla velocità, udite udite di ben 703 km/h (ma di fatto ridotta a Km/h 598 considerando la decurtazione del 5% applicata).

Non ci credevamo finché non abbiamo visto con i nostri occhi il verbale che è stato notificato alla proprietaria del mezzo, una cittadina di Jesi, che risulta chiaramente non essere un aeroplano ma bensì una piccola berlina. La polizia non sembra nemmeno essere stata allertata da queste immagini vertiginose poiché la velocità è stata addirittura corretta automaticamente a 598 km / h.

Se l’autista ha ammesso di aver superato un po’ il limite dei 70 km / h previsti, non si aspettava però di dover andare davanti ai giudici per difendersi per tale eccesso di velocità. Una multa molto salata, peraltro, visto che stiamo parlando di 863 euro (comprensivi di spese postali e notifica).

La conducente, chiaramente, non ha alcuna intenzione di pagarla e perciò dovrà agire per vie legali, avviando una procedura con il suo avvocato per contestare l’errore della polizia. Le alternative sono due: un’istanza di annullamento al Comando di Polizia municipale o un ricorso al Giudice di Pace.

La foto della sanzione è stata postata su Facebook  sulla pagina ” Comitato per il Rispetto del Codice della Strada”, dove è stata condivisa migliaia di volte e ha ricevuto migliaia di commenti. Ancora una volta appare sempre più evidente come questi strumenti elettronici e lo stesso sistema di gestione di questo tipo d’infrazioni faccia acqua da tutte le parti non consentendo la certezza fattuale, oltreché giuridica, di una sempre corretta rilevazione e contestazione delle infrazioni, poiché la necessità di rimpinguare i bilanci comunali, molto spesso spinge i comuni e gli alti enti locali a mettere al primo posto esigenze di cassa con conseguenti errori materiali, vizi di forma e violazioni della normativa e dei regolamenti per la contestazione delle infrazioni, piuttosto che la sicurezza stradale e la certezza delle verbalizzazioni ed il diritto alla difesa dei cittadini.

Non ci resta che continuare a denunciare casi di errori simili, ormai decine per non dire centinaia non solo in tutta Italia ma anche all’estero e continuare a predisporre i ricorsi gratuitamente ai cittadini, sempre più  beffati dalle pubbliche amministrazioni accertatrici.

fonte@Sportello dei diritti

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