Una coppia francese ha citato in giudizio Airbnb dopo che la loro figlia di 19 mesi è morta per overdose di fentanil.
È successo durante la loro vacanza in una casa in affitto, dove ci sarebbe stata della droga. Secondo i genitori, la casa delle vacanze non era stata adeguatamente pulita, pare, dopo una festa a base di droga tenuta dal precedente inquilino.
La famiglia ha affittato la casa per le vacanze a Wellington, in Florida, nell’agosto 2021. Era la loro prima vacanza dopo il periodo della pandemia, secondo quanto riferito dal portale francese TF1 Info. Insieme ai loro cinque figli, la coppia ha fatto il check-in il 6 agosto, ma le cose sono andate male solo poche ore dopo il loro arrivo.
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Dopo che Enora Lavenir, 19 mesi, si è addormentata, non si è più svegliata. Quando sua madre è venuta a controllarla, ha smesso di rispondere e la bambina aveva la bava alla bocca. Enora è stata portata d’urgenza in ospedale, ma si è scoperto che era già morta.
“All’inizio pensavamo che fosse una morte in culla“, hanno riferito i genitori. Ma l’autopsia ha mostrato che la loro figlia aveva una “quantità letale di fentanil” nel sangue. Il fentanyl è un antidolorifico molto pericoloso ed è 100 volte più potente della morfina. Molti americani ne sono dipendenti, provocando centinaia di migliaia di morti ogni anno.
I genitori hanno dato la colpa al precedente inquilino che aveva preso in affitto l’immobile
Non è chiaro come Enora abbia inalato il fentanil. Entrambi i genitori sono risultati negativi ai farmaci. Indicano quindi il proprietario ed il precedente inquilino dell’immobile affittato. “L’esposizione alla droga al 100% è certamente avvenuta in quel cottage“, ha spiegato l’avvocato della famiglia ai media americani.
Un residente locale ha riferito che era in corso una festa nella casa due notti prima dell’arrivo della famiglia Lavenir. Lì sarebbero state utilizzate diverse sostanze illegali. La casa non sarebbe stata pulita bene dopo.
La famiglia ora sta portando in tribunale Airbnb, il proprietario della casa ed il precedente inquilino, ma tutte le parti affermano che non hanno colpe. Secondo il proprietario e il precedente inquilino, i genitori avrebbero dovuto prestare maggiore attenzione al figlio. Airbnb afferma inoltre di non essere responsabile perché il precedente inquilino aveva prenotato la casa vacanza attraverso un’altra piattaforma.
Tuttavia, secondo l’avvocato della famiglia, è abbondantemente chiaro che la colpa non ricade sui genitori di Enora. “Se affitti una casa e dici che tutto è sicuro e igienico e poi un bambino muore, è normale essere citato in giudizio“, ha affermato.
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