Nella Bibbia c’è una traduzione sbagliata che cambia tutto

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Una traduzione errata o interpretata in modo inaccurato può avere effetti significativi sul contenuto della Bibbia, un testo che è stato tradotto in oltre 600 lingue dall’epoca di Gesù Cristo.

Anche il minimo errore di traduzione può alterare profondamente alcune delle narrazioni più celebri del testo sacro.

Nella Bibbia ce una traduzione sbagliata che cambia tutto

Un esempio emblematico è la storia del passaggio degli israeliti attraverso il Mar Rosso nel Libro dell’Esodo, un episodio familiare anche a coloro che non professano la fede cristiana e che è stato più volte rappresentato nel cinema, come nel film “I Dieci Comandamenti” del 1956, con Charlton Heston nei panni di Mosè. In questa narrazione, mentre Mosè conduce il popolo di Dio fuori dall’Egitto, Dio divide il Mar Rosso permettendo agli israeliti di attraversarlo a piedi asciutto.

Tuttavia, Tom Meyer, un esperto dei testi antichi e professore universitario, sostiene che Mosè non abbia guidato gli ebrei attraverso il Mar Rosso. Meyer, noto anche come “l’uomo della memoria biblica“, ha sottolineato in un’intervista a Express.co.uk che la vera attraversata sarebbe avvenuta nel cosiddetto mare di Reed, una località differente a causa di un’errata traduzione della Bibbia ebraica in greco. Questo errore di traduzione ha portato a identificare impropriamente il luogo dell’attraversamento con il Mar Rosso.

La confusione nasce dalla “Settanta“, la prima traduzione greca della Bibbia ebraica commissionata dal faraone Tolomeo II nel III secolo a.C., che tradusse erroneamente il termine ebraico “Yam Suph” come Mar Rosso invece che come Mare di Reed.

Meyer solleva il quesito sulla reale ubicazione di questo Mare di Reed, teatro della miracolosa divisione delle acque e della successiva sommersione dell’esercito del faraone. Secondo la narrazione biblica, dopo la decima piaga, con la quale Dio colpì gli egiziani uccidendo i primogeniti, gli israeliti partirono dalla regione di Goshen dirigendosi verso sud-est da Rameses, oggi identificato con il sito archeologico di Tell ed-Daba, situato a nord-est del Cairo. La loro prima sosta fu a Succot, la cui esatta localizzazione rimane incerta.

Storici come Flavio Giuseppe riferiscono che gli israeliti trascorsero una notte a Etham, una fortezza situata ai margini orientali del delta del Nilo. La precisa localizzazione del Mare di Suph rimane materia di dibattito tra gli studiosi, con alcune teorie che lo identificano con il Golfo di Eliat, menzionato anche nel Libro dei Re, mentre altre ipotizzano che possa trattarsi del Lago di Tanis, vicino alla costa egiziana.

Meyer, che ha contribuito a più di venti opere legate agli studi biblici, è un rinomato docente, conferenziere e esperto di testi sacri.

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