Per anni si è diffusa la convinzione che dormire con delle piante in camera da letto potesse essere dannoso per la salute, a causa dell’anidride carbonica che rilascerebbero durante la notte. Ma quanto c’è di vero in tutto questo? Si tratta di un mito duro a morire o ci sono evidenze scientifiche che ne confermano i rischi?

Ecco i dati più recenti della ricerca scientifica per fare chiarezza, sfatare le fake news e capire se possiamo godere dei benefici del verde anche mentre dormiamo.
La preoccupazione: la respirazione notturna delle piante
Il timore comune nasce dal fatto che durante la notte, in assenza di luce solare, le piante sospendono la fotosintesi e iniziano a respirare, consumando ossigeno e rilasciando CO₂. Questo ha alimentato l’idea che tenere molte piante in camera da letto possa ridurre la quantità di ossigeno disponibile per le persone durante il sonno.
Ma è davvero un problema?
Secondo i dati raccolti dalla NASA Clean Air Study (NASA.gov), anche una pianta di medie dimensioni consuma una quantità di ossigeno assolutamente trascurabile rispetto a quella di un essere umano. Si stima, infatti, che una persona consuma circa 550 litri di ossigeno in una notte, mentre una pianta ne consuma meno di 1 litro.
I benefici delle piante in casa secondo la scienza
Al contrario di ciò che si pensa, numerosi studi hanno evidenziato che le piante possono avere effetti positivi sul benessere psicofisico, persino in camera da letto:
- Miglioramento della qualità dell’aria: alcune piante hanno la capacità di assorbire sostanze nocive come formaldeide, benzene e tricloroetilene presenti negli ambienti chiusi. Questo effetto è stato confermato anche dallo Studio della NASA sulle piante antinquinamento.
- Riduzione dello stress e dell’ansia: secondo una ricerca pubblicata su Journal of Physiological Anthropology (NCBI – NIH), interagire con le piante o semplicemente averle nei propri spazi abitativi riduce lo stress psicologico e promuove uno stato di rilassamento.
- Controllo dell’umidità: molte piante contribuiscono a mantenere un livello ottimale di umidità, migliorando la respirazione e riducendo la secchezza delle vie aeree, frequente in ambienti riscaldati.
Le piante più adatte per la camera da letto
Non tutte le piante sono uguali. Alcune sono particolarmente adatte per la camera da letto perché rilasciano ossigeno anche di notte o hanno proprietà purificanti. Eccone alcune:
- Sansevieria (Lingua di suocera): nota per la capacità di convertire anidride carbonica in ossigeno anche durante la notte.
- Aloe Vera: oltre ai benefici sulla pelle, è una pianta che rilascia ossigeno notturno.
- Spatifillo (Peace Lily): filtra bene molte tossine e migliora la qualità dell’aria.
- Lavanda: oltre a profumare l’ambiente, ha proprietà rilassanti documentate anche in studi clinici (PubMed).
Controindicazioni vere: quando fare attenzione
Sebbene la presenza di una o più piante in camera non rappresenti un pericolo, ci sono alcuni casi in cui è bene fare attenzione:
- Allergie al polline o muffe: se si è allergici, è consigliabile scegliere piante che non rilasciano pollini o che non richiedono un’annaffiatura frequente che potrebbe creare muffa nel terreno.
- Eccessiva umidità: troppe piante in un ambiente piccolo possono alterare il microclima. In questi casi è utile usare un deumidificatore o ventilare bene la stanza.
Conclusione: mito sfatato
Dormire con le piante in camera non solo non è pericoloso, ma può avere effetti benefici comprovati sul benessere, sull’umore e sulla qualità dell’aria. La quantità di CO₂ prodotta è minima e non comporta alcun rischio per la salute umana, come dimostrato da numerose fonti scientifiche. È importante solo scegliere piante adatte e prendersene cura nel modo corretto.
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