No vax tra manifesti e medici radiati

VEB

Negli ultimi mesi, in Italia, soprattutto all’indomani dell’obbligo vaccinale per essere ammessi a scuola, si parla sempre più spesso di “no vax”.

Con il termine antivaccinismo si indica la posizione di coloro che sono contrari alla somministrazione dei vaccini, assumendo in tal modo una posizione contraria all’indirizzo consolidato nella comunità scientifica che invece ne sottolinea l’assoluta efficacia e sicurezza.

Se nel remoto passato il timore nasceva da una componente ideologica quale la derivazione animale del farmaco, in tempi più recenti alcuni studi mostrano che i motivi degli oppositori odierni sono analoghi ai motivi degli oppositori di cinquant’anni fa, ovvero che si tratti di un pratica dannosa per la salute, che siano nascoste le reazioni avverse e che tale pratica sia disposta solo per fare arricchire le aziende produttrici di vaccini.

Nel tempo vi sono state diverse campagne volte a mettere in dubbio l’efficacia o la sicurezza dei vaccini. Ad esempio, i vaccini o i loro eccipienti sono stati accusati di essere possibili cause di autismo, ADHD, SIDS, sindromi autoimmuni e altri tipi di patologie.

No vax tra manifesti e medici radiati

No vax tra manifesti e medici radiati

Si sono formati veri e propri gruppi che si sono organizzati persino in partiti, che hanno inscenato degli ultimi tempi proteste di ogni sorta.

E la loro lotta continua: proprio in queste ore un grande manifesto 6×3 di matrice «No Vax» è apparso di fronte all’ospedale ginecologico Sant’Anna di Torino.

Si legge: «Vaccinarsi è un’azione volontaria non esente da rischi. Informati prima di vaccinare tuo figlio». Firmato «Comilva», sigla del Coordinamento del movimento italiano per la libertà di vaccinazione.

Altri esponenti No Vax – nelle stesse ore in cui è apparso questo manifesto – hanno improvvisato un sit-in davanti all’asilo nido di Torre Pellice, dove alcuni giorni fa i vigili urbani avevano impedito l’ingresso in classe a una bambina non vaccinata.

Solo un paio di settimane fa erano già comparsi alcuni manifesti, sulla stessa linea, in via Bardassano, davanti a una scuola media.  “Ormai siamo al delirio – tuona Stefano Lo Russo, capogruppo del Pd in Comune – . Tutto ciò è possibile anche perché c’è ancora davvero troppa ambiguità da parte di chi dovrebbe svolgere un ruolo chiaro e netto nelle sue vesti di pubblico ufficiale e invece non lo fa, tenendo posizioni ambigue per non scontentare parte del suo elettorato“.

Il consigliere dem invita poi la prima cittadina ad agire e a farlo in fretta: ” Quei manifesti – continua Lo Russo – sono pericolosi per la salute pubblica e vanno rimossi istantaneamente e auspichiamo che la sindaca Appendino dica una parola chiara sul punto e si adoperi per farlo subito”.

Intanto Gabriella Lesmo, uno dei dottori simbolo della battaglia no vax, «madre di un ragazzo di 25 anni con il cervello rovinato da una reazione avversa alle vaccinazioni», è sotto processo da parte dell’Ordine dei Medici. Rischia la cancellazione dall’Albo.

A Lesmo viene contestato il mancato rispetto del codice deontologico per dichiarazioni pubbliche che “possono
scoraggiare i genitori dal vaccinare i figli”, prima tra tutte la “possibile correlazione tra vaccini e autismo”.

Tesi sostenuta da Lesmo. «Mio figlio a 7 mesi era seduto sul seggiolone e capiva perfettamente quello che gli dicevamo
— racconta al Corriere —. Subito dopo la vaccinazione, sempre nel 1992, non sapeva più di essere al mondo. Con il passare del tempo è riuscito a riconquistare gradi di autonomia, ma è tuttora disabile».

Lesmo, pediatra, è specializzata in Anestesia e Rianimazione, dal 2004 libera professionista al centro medico Luganocare di Noranco in Ticino.

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