Orthosomnia, un problema che quasi tutti non conoscono

VEB

Un problema del sonno che è stato denominato orthosomnia e se si possiede un dispositivo smart o un’applicazione di monitoraggio della salute, si potrebbe già essere a conoscenza di cosa si tratta. In sintesi, l’orthosomnia riguarda l’incapacità di dormire o l’eccessiva preoccupazione per la quantità e la qualità del sonno, e per le interruzioni notturne.

Orthosomnia un problema che quasi tutti non conoscono
Foto@Pixabay

Nonostante il riconoscimento dell’utilità di queste applicazioni, gli specialisti, come rivela LadBible, hanno messo in evidenza che possono derivare anche alcune problematiche.

L’orthosomnia viene definita come “l’ossessione di raggiungere un sonno perfetto, che potrebbe effettivamente causare insonnia.” Per migliorare sia la qualità che la quantità del sonno, non dovremmo fissarci sull’analisi del sonno, ma dovremmo comprendere come questa può aiutarci a rilevare i problemi di sonno.

I sintomi dell’orthosomnia includono affaticamento, irritabilità, stress, ansia e problemi di concentrazione e memoria. Per affrontare questo problema, esistono alcuni consigli utili, incluso un metodo piuttosto insolito che potrebbe facilitare il prendere sonno.

In primo luogo, si dovrebbe evitare l’ansia e lo stress legati a queste app. Lo specialista sottolinea che queste non sono precisissime e non sono l’elemento fondamentale per valutare la qualità del sonno. Se si riesce a non focalizzarsi troppo sui dati, si dormirà meglio. Inoltre, ricorda che questi dispositivi non sono classificati come dispositivi medici.

Ecco quindi alcuni consigli per facilitare il sonno. Il primo, già noto a molti, è limitare l’uso dei dispositivi elettronici prima di andare a letto. È noto che ridurre l’esposizione agli schermi prima di dormire migliora la qualità del sonno. Un’idea inusuale è quella di praticare una posizione a testa in giù prima di coricarsi. Secondo l’esperto, questa postura, una inversione avanzata dello yoga, può aiutare a portare sangue fresco al cervello e a disintossicare le ghiandole surrenali, aiutando a sentirsi più positivi e rilassati prima di dormire.

Infine, si enfatizza l’importanza di ascoltare il proprio corpo, ricordando che ciascuno è il migliore giudice di ciò che è benefico o dannoso per sé. In sostanza, mentre il monitoraggio del sonno può essere utile, non bisogna permettere che diventi un’ossessione

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