Osteoporosi, rilevanti i benefici derivanti dalla Dieta Mediterranea

VEB

L’osteoporosi è una malattia sistemica caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un’alterazione della microarchitettura del tessuto scheletrico, che diventa più fragile e più esposto ad un rischio di fratture spontanee o per traumi di lieve entità.

Solo in Italia la malattia colpisce circa 5.000.000 di persone, di cui oltre l’80% sono donne in post-menopausa; nel nostro Paese si registrano inoltre circa 100.000 ricoveri all’anno per fratture del collo del femore secondarie ad osteoporosi.

L’osteoporosi viene anche definita “malattia silente, perché evolve senza dare sintomi finché non provoca una frattura o il collasso di una o più vertebre (le ossa della colonna vertebrale); il British Medical Journal l’ha definita addirittura non-malattia, in quanto è più correttamente considerabile una causa di malattia (frattura).

Anche se molti sono convinti che l’osteoporosi sia un aspetto inesorabile del processo di invecchiamento, è ora opinione degli esperti che sia ampiamente prevenibile. Inoltre chi soffre già di osteoporosi può comunque seguire passi per prevenire o rallentare l’evoluzione della malattia, riducendo così il rischio di fratture.

Nei soggetti in cui la malattia sia già stata dimostrata, è necessario impostare terapia con bifosfonati, farmaci in grado di ridurre il riassorbimento osseo, o con farmaci che ne stimolano la formazione. È  altrettanto importante ridurre il rischio di fratture, per esempio eliminando le condizioni che possono favorire le cadute, incoraggiando una moderata attività fisica e l’eliminazione di fumo e alcool, ottimizzare l’apporto di calcio e vitamina D.

Ma a quanto pare l’osteoporosi si cura anche a tavola, come spiega una ricerca dell’Università dell’East Anglia, che ha coinvolto anche l’Università di Bologna ed è stata pubblicata su American Journal of Clinical Nutrition.

Lo studio è stato svolto su più di 1000 persone, per la precisione 1142 reclutate in cinque centri in Italia, Regno Unito, Paesi Bassi, Polonia e Francia.

Di età compresa tra 65 e 79 anni, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi: uno ha seguito una dieta mediterranea, aumentando l’apporto di frutta, verdura, noci, cereali non raffinati, olio d’oliva e pesce, consumando piccole quantità di latticini e carne e bevendo alcol con moderazione, l’altro no.

Dopo un periodo di 12 mesi è emerso che la dieta non ha avuto un impatto visibile sui partecipanti con una densità ossea normale, ma su quelli con osteoporosi.

Più nello specifico, nelle persone del gruppo cosiddetto di controllo si è continuata ad osservare una normale diminuzione correlata all’età della densità ossea, ma in coloro che avevano seguito la dieta vi è stato un aumento della densità ossea in una parte del corpo, il collo del femore, delicata per l’osteoporosi poiché la perdita di tessuto osseo nel collo del femore è spesso la causa della frattura dell’anca, che è frequente negli anziani.

Questa ricerca è stata molto importante perché ha mostrato una correlazione significativa (dieta mediterranea-densità ossea) e quindi sarà soggetta a ulteriori approfondimenti.

Il prossimo passo sarà estendere il periodo di osservazione sopra i dodici mesi, dato che l’osso potrebbe richiedere più tempo per aumentare o diminuire (in modo significativo) di densità.

Per ora possiamo aggiungere un altro merito alla dieta mediterranea, che è già considerata un vero e proprio modello alimentare, oltre che Patrimonio immateriale dell’Umanità.

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