Omofobia, picchiato perché gay reagisce augurando ogni bene al suo aggressore

VEB

Se l’omosessualità non è certo una patologia, l’omofobia dovrebbe esserlo: numerosi esperti lo hanno chiesto a gran voce negli ultimi anni e noi non possiamo che essere d’accordo, perché è assolutamente vile ed ingiustificabile emarginare, evitare, arrivare persino ad usare violenza contro chi ha semplicemente un orientamento sessuale diverso dal proprio.

Dal greco “Omos”, “uguale”, e “Fobos”, “paura”, l’omofobia è una delle paure più diffuse nella nostra società e indica, letteralmente, “paura nei confronti di persone dello stesso sesso”. Più precisamente, si usa per indicare l’intolleranza e i sentimenti negativi che le persone hanno nei confronti degli uomini e delle donne omosessuali.

Il pregiudizio anti-gay è sovente rinforzato dall’ignoranza e dalla mancanza di contatti con la comunità omosessuale. Gli individui che presentano alta omofobia, di fatto, non conoscono la realtà gay e lesbica e ne hanno un’idea astratta basata su ciò che hanno sentito dire dagli altri. Senza contare che, in generale, noi tutti tendiamo ad agire in modo coerente con ciò che viene ritenuto desiderabile e giusto in base alle convenzioni sociali dominanti. Questo meccanismo, ad esempio, è alla base del fatto che si è soliti deridere i gay perché è consuetudine farlo.

Come abbiamo già premesso, l’omofobia non è una malattia, anche se una recente ricerca ha mostrato come coloro che mostrano alti livelli di omofobia presentano con maggiori probabilità un assetto mentale riconducibile all’area dei disturbi di personalità.

La ricerca ha, in sostanza, permesso di avanzare delle ipotesi circa i meccanismi psicologici che sottendono l’omofobia. Alti livelli di psicoticismo, ad esempio, possono portare a percepire il mondo esterno come una minaccia e a proiettare al di fuori di sé la propria rabbia. Può accadere, quindi, di proiettare la rabbia contro le persone omosessuali.

L’omofobia può manifestarsi in molti modi, dalla battuta su un una persona gay che passa per la strada, alle offese verbali, fino a vere e proprie minacce o aggressioni fisiche, come quella avvenuta nella storia che stiamo per raccontarvi.

Un ragazzo di 21 anni è stato picchiato in Scozia con l’unica colpa di essere gay: terribile, ma troppo comune per fare ancora “notizia”, in un mondo che improvvisamente si è riscoperto più razzista che mai.

A stupire però, stavolta, è stata la reazione della vittima, lo scozzese Blair Wilson. Il ragazzo – nonostante il sangue sul volto – ha replicato all’aggressione con un sorriso e un selfie pubblicato su Facebook, augurando all’uomo che lo ha picchiato «ogni bene».

Lo stesso ragazzo ha raccontato la sua disavventura: mentre passeggiava in strada uno sconosciuto ha iniziato ad offenderlo, lui non ha risposto alla provocazione continuando a camminare, ma poco dopo però è stato raggiunto dall’uomo che lo ha picchiato con un pugno in faccia.

“Sono appena stato aggredito da uno che mi ha chiamato “frocio” – le sue parole su Facebook -. Credo che sia qualcuno insicuro della sua sessualità, qualcuno che cerca sicurezze in se stesso in questo modo. Ti auguro ogni bene”.

Per questa sua coraggiosa razione, Blair  è subito diventato noto sui social, il suo messaggio è rimbalzato di bacheca in bacheca ed anche divesi giornali lo hanno contattato, per poter raccontare la sua storia.

Il 21 enne, ad esempio, ha così spiegato a PinkNews: “Pensavo, chiaramente, che questa persona non si rendesse conto di quanto fosse vicina Neilston, e volevo solo che potesse vedere, da sobrio possibilmente, quanto amore e sostegno avessi. Sapevo, appena è successo, che potevo stare zitto, sentirmi imbarazzato e sputtanarlo su Facebook. Non appena ho pubblicato il sefie, anche se il mio naso stava ancora sanguinando, non mi importava di tutto questo”.

Sui giornali non è stata però riportata nessuna notizia sul suo aggressore e al momento non si sa l’uomo sia stato fermato ed identificato dalle forze dell’ordine o se alla fine sia riuscito a dileguarsi e farla franca per il suo vile e immotivato gesto.

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