L’avevamo in un primo momento lasciata in lacrime alle Iene, chiedendo comprensione e di essere ascoltata dopo la chiusura repentina del suo “Parliamone sabato”, seguito allo scandalo della “lista” delle motivazioni che avrebbero dovuto spingere un uomo a scegliere una moglie dell’est, l’avevamo ritrovata sorridente e contenta di non aver buttato alle ortiche una carriera lunga e di successo, con la Rai che le offriva un nuovo contratto e un nuovo progetto.
Ma se era intuibile che la storia non potesse finire così, meno lineare e prevedibile era la mossa successiva che Paola Perego ha deciso di fare.
L’altra sera, con un tweet, la società Arcobaleno Tre di Lucio Presta, marito e manager della Perego, ha infatti annunciato di aver depositato al Tribunale di Roma un atto di citazione nei confronti di Raiuno per «danni di immagine, economici e biologici», proprio a seguito della a vicenda che per giorni aveva monopolizzato le cronache televisive.
Secondo i ben informati, la decisione è figlia di dissapori avvenuti fra Rai1 e la società che fa capo a Lucio Presta, a margine dell’accordo che lo stesso Presta ha chiuso con la televisione pubblica e che prevedeva 8 prime serate sulla Rete 1 con protagonista la moglie Paola Perego.
In sostanza, a seguito dell’annuncio del taglio del compenso del 10%, Paola avrebbe rilanciato, chiedendo anche un risarcimento per la chiusura anticipata di 13 puntate di “Parliamone… sabato”.
Eppure appena qualche settimana fa, intervistata prima da Oggi e poi da Chi, Paola aveva confermato i progetti futuri annunciati dal dg Mario Orfeo e dal direttore di Rai 1 Andrea Fabiano alla presentazione dei palinsesti Rai.
Sulla carta è tutto confermato ma è possibile che questa mossa cambi tutto.
Dopo le polemiche per il rinnovo milionario del contratto di Fabio Fazio e per l’uscita al veleno di Massimo Giletti, Orfeo si ritrova quindi tra le mani un’altra questione spinosa da affrontare e da archiviare al più presto.
