Ascoltando quotidianamente i media abbiamo modo di sentir parlare del governo, l’organo esecutivo del nostro paese e del suo spesso controverso rapporto con il Parlamento, che al contrario ha la funzione legislativa.
Il governo, per poter funzionare, ha bisogno della fiducia del Parlamento, un organo complesso, formato da due camere distinte che, sebbene le evidenti differenze di composizioni, hanno lo stesso ruolo ed importanza.
In Italia, infatti, vige il bicameralismo perfetto: la camera dei deputati e quella dei senatori hanno lo stesso “peso” nell’approvazione delle leggi che, quindi, se non sono approvate nella stessa maniera da entrambe le assemblee, non acquistano forza di legge.
Ogni proposta legislativa ed ogni singolo emendamento e sub-emendamento devono essere quindi approvate dal Senato, per poi passare alla camera dei deputati. Se in quest’ultima vengono apportate delle modifiche, la proposta o disegno di legge deve tornare indietro per essere votata nuovamente dai senatori, in un passaggio potenzialmente infinito chiamato “navetta parlamentare”.
Solo quando le due camere si saranno accordate sulle medesime modifiche e avrà avuto la maggioranza dei voti favorevoli, potrà essere promulgata dal presidente della Repubblica e diventare legge effettiva con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e la consueta “vacatio legis” di 15 giorni per poter permettere a tutti di averne conoscenza.