Parto over 35 non superare la 40esima settimana

VEB

Un parto prematuro è un parto il cui travaglio ha luogo tra la 20esima e la 37esima settimana di gestazione, considerato che la durata della maggior parte delle gravidanze è di circa 40 settimane. Un neonato nato tra la 37esima e la 42esima settimana è considerato invece a termine.

La nascita prima del termine è la causa più comune di morte infantile e di disabilità a lungo termine nei bambini; molti organi, compresi cervello, polmoni e fegato sono ancora in via di sviluppo nelle ultime settimane di gravidanza e quindi quanto prima avviene il parto maggiore è il rischio di invalidità gravi o mortali.

I bambini nati prematuri mostrano quindi dei segni anatomici inequivocabili, come il peso ridotto, e diversi sintomi, la cui gravità dipende dalla settimana di nascita. La terapia mira a moderare la sintomatologia, in modo tale che il bimbo possa concludere quel processo di crescita in utero, interrotto troppo presto a causa del parto prematuro.

Le cause non sono ancora state individuate tutte con esattezza: in alcune donne lo stress potrebbe essere una concausa, in altre potrebbero giocare a sfavore i problemi di salute o le infezioni, in altre ancora il fumo o l’uso di droghe.

Secondo la Società Italiana di Neonatologia (SIN), in Italia, ogni anno, circa il 7% dei bambini nati vivi viene alla luce prima della 37esima settimana. Ciò significa che, su un totale di circa 514.000 nuovi nati nel 2013, quasi 36.000 bambini sono nati di parto prematuro. Inoltre, sempre in base ai dati statistici della SIN, la mortalità dei nati prematuri si aggira attorno al 10%; in generale, il tasso di sopravvivenza è tanto minore quanto prima avviene il parto.

Il parto prematuro può avvenire in ogni gravidanza, ma alcune categorie di donne sono maggiormente a rischio. Le tre categorie maggiormente a rischio sono: donne che hanno avuto in passato un parto prematuro, donne in attesa di due o più gemelli (più del 50% dei gemelli nascono pretermine), donne con problemi all’utero o al collo dell’utero (cervice corta o accorciata nel secondo trimestre).

Parto over 35 non superare la 40esima settimana

Parto over 35 non superare la 40esima settimana

Il portare al suo naturale termine la gravidanza è importante quindi per tutte le donne, ma lo è ancora di più per le neo mamme over 35, che però devono stare attente a non superare neppure la 40 esima settimana.

Una realtà, quella delle neo mamme over 35, in crescita costante nel nostro paese: la percentuale di donne che diventano mamme over 35 anni è infatti del 33,5%. Aumentano le neomamme con più di 40 anni, che rappresentano oggi l’8% di tutte le partorienti in Italia.

Le ultime ricerche in merito hanno evidenziato l’importanza di indurre il parto nelle donne oltre il termine over 35. A sostenerlo è uno studio condotto dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, Gran Bretagna.

Allo scadere della quarantesima settimana di gestazione sarebbe quindi preferibile indurre il parto senza ulteriori attese.

A ridosso del termine, alle future mamme over 35 può essere consigliabile adottare alcune misure naturali per favorire l’inizio delle contrazioni come ad esempio, massaggi, passeggiate, esercizi di acquaticità, coccole e sesso.

Gli esperti inglesi hanno stimato che se i parti venissero sempre indotti si potrebbero salvare, ogni anno, una cinquantina di neonati.

Sembrano esserci evidenze di un vantaggio, anche se servono studi più approfonditi per stabilirlo. E’ qualcosa che le donne e i loro medici dovrebbero discutere insieme”, argomentano gli autori dello studio britannico.

Next Post

Terni robot ha rimosso una massa tumorale di 20 cm

È indubbio che la sanità pubblica italiana negli ultimi anni sia stata troppo spesso travolta da scandali, e non sono neppure mancati clamorosi casi di malasanità, ma per fortuna diversi centri di eccellenza sono riusciti a sopravvivere e a continuare ad emergere. Gli scandali, ad esempio, non hanno ridotto la […]
Malattia di Huntington speranze per una cura