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Ecco perchè le musichette dei call center ci sono antipatiche

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Questa è l’era dell’intelligenza artificiale e dei servizi digitali, ma il contatto telefonico resta ancora oggi, forse per poco, uno dei canali principali di interazione tra clienti e aziende. Tuttavia, uno degli aspetti più frustranti di questa esperienza rimane la musica d’attesa, spesso percepita come fastidiosa, ripetitiva e alienante.

Ecco perchè le musichette dei call center ci sono antipatiche

L’attesa telefonica come fattore di stress: cosa accade nel cervello

Secondo la psicologa cognitiva Emily Chen, specializzata in percezione uditiva, l’attesa in linea telefonica genera una condizione psicologica simile a un “limbo”. Durante questa fase, il cliente non è attivamente impegnato né può facilmente svolgere altre attività, il che aumenta la percezione del tempo e alimenta irritazione e impazienza.

Questo fenomeno è ben documentato anche nella letteratura accademica sulla customer experience, come riportato da Harvard Business Review in un approfondimento sull’importanza della gestione dell’attesa (fonte).

Il ruolo (delicato) della musica: nessuna scelta è perfetta

Uno degli errori più comuni è credere che basti una “musica piacevole” per migliorare l’attesa. Ma, come spiega il professore Leigh VanHandel, non esiste un genere musicale universale che soddisfi tutti. Anche le scelte più neutre – come smooth jazz, musica classica o easy listening – possono risultare monotone o irritanti per alcuni.

Per ridurre il rischio di reazioni negative, molte aziende preferiscono brani strumentali senza testo, versioni strumentali di brani noti o paesaggi sonori ambientali. Queste soluzioni mirano a creare un sottofondo meno invasivo, come indicato anche da recenti studi pubblicati su Frontiers in Psychology (fonte).

Il problema tecnico: l’audio compresso peggiora tutto

Anche la qualità del suono è un fattore chiave. Come spiega Sarah Nguyen, ingegnere audio nel settore delle telecomunicazioni, l’audio trasmesso sulle linee telefoniche viene fortemente compresso, causando distorsioni che rendono fastidiosa anche una musica ben scelta.

“È come cercare di far passare musica da studio professionale in un tubo troppo stretto”, afferma. Le limitazioni della larghezza di banda telefonica fanno sì che molti suoni vengano tagliati o distorti, contribuendo a una percezione negativa da parte dell’utente.

Call center del futuro: meno attese, più interazioni intelligenti

Con l’evoluzione delle aspettative dei consumatori, l’attesa sta diventando un punto critico su cui innovare. Secondo lo stratega del servizio clienti Jason Keller, molte aziende stanno adottando opzioni come:

  • Richiamata automatica (callback), per evitare che il cliente debba restare in linea
  • Chatbot integrati per fornire risposte immediate
  • Messaggi personalizzati o contenuti informativi durante l’attesa

L’idea è trasformare un momento di frustrazione in un’opportunità. L’attesa non è più un buco nero, ma un’occasione per comunicare, fidelizzare e migliorare la percezione del brand.

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