Esistono persone, spesso descritte come “cospirazionisti“, che negano il ruolo dell’attività umana nel cambiamento climatico. Queste persone, che si contano in milioni, sostengono che, sebbene i cambiamenti climatici siano una realtà, non derivano dalle azioni dell’uomo.
Il dibattito sul cambiamento climatico è intenso e, nonostante la vasta documentazione scientifica che lo attesta come un fenomeno reale, esiste una porzione della popolazione che lo considera un inganno.
Tra le affermazioni più discusse c’è quella relativa a presunte email trapelate, note come “Climate-gate“, che indicherebbero un tentativo di manipolazione dei dati scientifici per far credere che il cambiamento climatico sia causato dall’essere umano.
L’ex presidente Donald Trump ha contribuito a questa narrazione con un tweet, poi eliminato, che asseriva che il concetto di riscaldamento globale fosse un’invenzione cinese per danneggiare la competitività dell’industria americana.
Inoltre, si teorizza che le Nazioni Unite utilizzino la questione del cambiamento climatico come strumento per erodere la sovranità e l’economia delle nazioni, spingendole a cooperare superando la capacità di agire autonomamente.
Alcuni cospirazionisti negli Stati Uniti vanno oltre, sostenendo che la scienza dietro l’acidificazione degli oceani sia falsa, inventata per giustificare ingenti investimenti in ricerche inesistenti.
Un altro argomento controverso riguarda le auto elettriche, ritenute da alcuni più inquinanti delle auto tradizionali a benzina, basando tale affermazione sull’idea che l’energia elettrica necessaria per il loro funzionamento provenga da fonti più inquinanti.
Mentre le teorie dei negazionisti del cambiamento climatico si diffondono, la comunità scientifica e i governi mondiali persistono nel loro consenso sull’impatto antropogenico sul cambiamento climatico, lasciando aperto il dibattito sulla verità.