Pietro Grasso, appoggio Papa Francesco sull’emergenza immigrazione

VEB

La Gran Bretagna offre la sua intelligenze, la Francia non chiude le frontiere ma intensifica i controlli, l’Ungheria costruisce un muro largo oltre tre metri alla frontiera con la Serbia: queste le risposte che l’Italia ha ricevuto quando ha chiesto aiuto all’Europa, quando ha chiesto un aiuto concreto per accogliere e destinare ad adeguata sistemazione le migliaia di immigrati che ogni giorno sbarcano in cerca di futuro.

Anche Papa Francesco è intervenuto sulla tematica immigrazione, che non è solamente una questione politica, ma in primis un’impellenza umanitaria:  “Vi invito tutti a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca vita, una famiglia, che cerca di essere custodita”, aveva detto il pontefice.

E d’accordo con lui si è detto il Presidente del Senato, Piero Grasso. “Sono con il Papa, sono per la solidarietà nei confronti degli immigrati che devono essere considerati delle persone e non certo bestie”.

Una risposta la sua, che viene anche dopo la risposta di Matteo Salvini, leader della Lega Nord: “Quanti rifugiati ci sono in Vaticano? Il problema è che i rifugiati sono un quarto di quelli che arrivano, noi non abbiamo bisogno di essere perdonati”.

“Penso che siamo stati abituati a festeggiare la caduta dei muri e oggi pensare che se ne possano costruire dei nuovi è disarmante”, aggiunge ancora Grasso, col rifermento ovvio a quello costruito dall’Ungheria.

E del muro ungherese ha parlato anche il segretario della Cgil Susanna Camusso: «Sono spaventata da questo dibattito in Ungheria. L’idea che possiamo tornare ai muri in Europa significa che siamo un bel pezzo avanti. Essendo una europeista convinta, l’ultima cosa che mi auguro è che l’Europa possa saltare, ma è evidente che così non ce la fa: dalla Grecia all’immigrazione l’Europa non riesce a uscire dalla sua dimensione monetarista».

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