Attenzione alle etichette delle protezioni solari giudicate poco chiare

VEB

L’estate è sicuramente una delle stagioni maggiormente apprezzate da milioni di persone in quanto si tratta di una stagione ricca di divertimento. Mare sole e tanto relax, è questa l’estate per milioni di persone che però devono anche prestare attenzione ai pericoli dei raggi solari in quanto una forte esposizione al sole senza protezione solare può provocare l’invecchiamento della pelle, macchie solari, rughe ma soprattutto, nel peggiore dei casi, un cancro alla pelle.

I medici della Northwestern University Feinberg school of medicine di Chicago hanno svolto una particolare indagine su 114 soggetti affermando che nella maggior parte dei casi le persone acquistano protezioni solari senza ben capire quello che è scritto sull’etichetta. E proprio a tal proposito, Roopal Kundu, dermatologo e autore principale della ricerca, ha affermato “La nostra è una indagine che andrebbe estesa a un campione più vasto ma ci dà indicazioni generali utili nella prevenzione dei tumori cutanei. Solo il 43% dei consumatori capisce la definizione più comune, riportata sui flaconi dei solari, cioè l’Spf, che indica il livello di protezione dai raggi UV-B del sole, responsabili insieme agli UV-A di differenti tipi di tumori della pelle scatenati dal sole”.

L’esperto ha poi continuato affermando “Nonostante i cambiamenti di legge voluti in questo settore negli anni per migliorare la comprensibilità degli schermi solari, le aziende dovrebbero impegnarsi di più a fare etichette più chiare possibili ai consumatori”.

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