Polenta, un piatto tanto povero quanto gustoso

VEB

Poco conosciuta ed apprezzata nel meridione, se non in specifiche zone dove comunque viene fritta e non apprezzata nella sua purezza, la polenta è al contrario uno dei piatti più amati e diffusi nel settentrione, dove rappresenta la base della cucina locale più tradizionale.

Piatto tanto povero e semplice quanto gustoso, la polenta ha origini molto antiche: sicuramente era conosciuta già dai sumeri, in Mesopotamia e soprattutto dai greci, che la declinavano e la gustavano in tutte le sue varianti.

Era amata anche dai romani, ma si trattava comunque di una versione differente, perché il mais, ingrediente base della preparazione, arriverà solo più tardi in Europa, assieme a patate e pomodoro.

Proprio la coltivazione del mais, a partire dal 1500, nei territori che oggi fanno parte del nord Italia, ha fatto sì che questa pietanza fosse diffusa in determinate zone.

La polenta è stata infatti per secoli uno dei piatti base della cucina di Lombardia, Veneto, Valle d’Aosta, Trentino, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, regioni nelle quali è tuttora piuttosto diffuso. La polenta è comunque tradizionalmente cucinata anche in Toscana e nelle zone di montagna delle Marche e dell’Abruzzo.

In passato, prima che il masi arrivasse fin qui, si preparava per lo più con farro, orzo, miglio, grano saraceno e segale, mentre oggi gli ingredienti sono “sacri”: farina di mais, acqua, sale e olio extravergine di oliva.

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