Poliomelite, il rischio di ritorno in Europa è concreto

VEB

In Italia è ormai guerra tra il ministero, che ha imposto l’obbligo di ben 12 vaccini per poter accedere a scuola e contrastare così il fenomeno dilagante che vede i genitori non vaccinare i propri figli, e le stesse famiglie, che sono ferme nella convinzione di voler scegliere se sottoporre o meno i propri figli ai vaccini, senza nessuna imposizione.

In questo scenario che ci catapulta indietro nel tempo di oltre un secolo, sarebbe bene però fare attenzione ai dati ufficiali, quelli che ci informano delle conseguenze che già sta portando la pratica di non vaccinare i propri figli.

Nello specifico, c’è il concreto rischio del ritorno della poliomielite in Europa.

Lo afferma il Commissario europeo per la salute, Vytenis Andriukaitis: “Per quanto riguarda la ‘polio’, la grande Europa è diventata ‘polio free’ nel 2002. Questo status di ‘polio free’ ora è a rischio, a causa della bassa immunità della popolazione e delle lacune di immunizzazione, anche nei paesi Ue”.

«Ci sono prove crescenti che la sottoutilizzazione dei vaccini è causata dalla sottovalutazione tanto della gravità delle malattie prevenibili con i vaccini quanto dei benefici sociali ed economici delle vaccinazioni e per le preoccupazioni per i possibili effetti collaterali», ha denunciato ancora il commissario Ue per la Salute nel suo intervento al “Workshop sulle vaccinazioni” che a Bruxelles ha riunito gli esperti della Commissione, della Agenzia per i medicinali (Ema), del Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc), rappresentanti dei governi, dell’Oms, dell’Unicef .

Andriukaitis ha quindi sottolineato che nel mondo ogni anno sono «100 milioni i bambini che vengono vaccinati contro malattie come la difterite, il tetano, la pertosse, la tubercolosi, la polio, il morbillo e l’epatite B» e che le campagne di vaccinazione «evitano una cifra stimata in 2,5 milioni di morti ogni anno nel mondo».

Restando solo all’influenza stagionale e nella sola Unione europea grazie ai vaccini si evitano «37mila morti all’anno», anche se l’efficacia «non è del 100%» e soprattutto il vaccino viene effettivamente fatto da appena 80
milioni dei 180 mln di europei per i quali è prescritto.

Le campagne contro le vaccinazioni, ha insistito, concludendo, si fondano su «leggende» contro le quali «la risposta non può essere il silenzio».

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