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Questo sarà l’ultimo conclave, secondo la profezia di San Malachia

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Dopo la scomparsa di Papa Francesco all’età di 88 anni nel 2025, un’antica profezia torna a far discutere fedeli, studiosi e media di tutto il mondo. Si tratta della cosiddetta Profezia dei Papi, un misterioso testo attribuito a San Malachia, che secondo alcune interpretazioni indicherebbe proprio Francesco come l’ultimo pontefice della Chiesa cattolica.

Questo sarà ultimo conclave secondo la profezia di San Malachia

Che cos’è la Profezia dei Papi?

La Profezia dei Papi è un elenco di 112 frasi latine enigmatiche che descriverebbero i successivi pontefici a partire da Papa Celestino II (eletto nel 1143). Il manoscritto, pubblicato nel 1595 dal benedettino Arnold de Wyon, viene attribuito retroattivamente a San Malachia, arcivescovo d’Armagh del XII secolo.

L’ultima figura descritta nella lista è “Petrus Romanus” (Pietro il Romano), un pontefice che guiderebbe la Chiesa durante un tempo di grandi tribolazioni, con Roma destinata a essere distrutta e un “giudice terribile” pronto a giudicare il mondo. È da questa immagine apocalittica che derivano molte delle speculazioni contemporanee.

Papa Francesco è davvero il 112° della lista?

Secondo alcune interpretazioni, Papa Francesco sarebbe il 112° papa descritto nella profezia, rendendolo quindi l’ultimo. Tuttavia, gli storici della Chiesa mettono in dubbio la validità di questo conteggio. Come spiega Padre James Weiss, docente di storia ecclesiastica al Boston College, l’identificazione dei papi nella lista successiva al 1590 risulta forzata, e spesso include anche “antipapi”, ovvero figure non ufficialmente riconosciute dal Vaticano.

Weiss aggiunge che le frasi usate nella seconda parte della profezia sono così generiche da poter essere adattate retroattivamente a quasi qualsiasi pontefice, un espediente retorico comune nei testi pseudo-profetici dell’epoca post-riforma.

Il contesto storico: più simbolismo che preveggenza

Molti studiosi, tra cui lo storico John Allen Jr. (autore per Crux e National Catholic Reporter), sottolineano che il testo va letto nel contesto del clima turbolento del XVI secolo, quando le critiche al papato erano diffuse e i testi profetici erano spesso strumenti politici o satirici.

Le descrizioni apocalittiche come la “città dei sette colli” o la venuta del “giudice terribile” erano comuni allegorie usate per descrivere cambiamenti politici, religiosi o morali, e non predizioni letterali della fine del mondo.


Cosa succede ora: si apre il conclave per eleggere il successore

Dopo la morte di Francesco, il Vaticano ha avviato il Conclave, il processo rituale con cui i cardinali eleggono un nuovo pontefice. La riunione, che avviene nella Cappella Sistina, è regolata da tradizioni antichissime: i cardinali votano fino a quando un candidato non ottiene i due terzi dei consensi.

Tra i possibili successori si citano nomi noti nella gerarchia ecclesiastica, come:

  • Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano
  • Peter Erdö, arcivescovo di Budapest
  • Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia
  • Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme

Tuttavia, come ricorda anche Vatican News, la scelta di un Papa è spesso imprevedibile, e la storia ci insegna che anche candidati poco attesi possono salire al soglio pontificio.


E se davvero arrivasse “Pietro il Romano”?

La suggestione della profezia si intensifica con l’ipotesi che il nuovo pontefice possa scegliere il nome Pietro, cosa che non accade da oltre mille anni. L’ultimo fu San Pietro I, il primo Papa, e nessun altro pontefice ha mai adottato il suo nome in segno di rispetto per il fondatore della Chiesa.

Se accadesse davvero, sarebbe un gesto carico di simbolismo e potrebbe riaccendere il dibattito profetico. Tuttavia, non esistono conferme ufficiali da parte del Vaticano sull’autenticità della Profezia di San Malachia, che continua a essere considerata dagli storici una curiosità medievale senza valore teologico.


Conclusione: tra mito e fede, il futuro della Chiesa è ancora tutto da scrivere

La morte di un Papa rappresenta sempre un momento cruciale per la Chiesa cattolica. E in tempi di incertezza, è naturale che emergano leggende, profezie e narrazioni simboliche. Ma come ricordano gli studiosi più autorevoli, la forza della Chiesa non si fonda sulle predizioni, ma sulla sua capacità di rinnovarsi nel tempo, guidata dalla fede, dalla dottrina e dalla voce dei suoi fedeli.

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