Nella vita di una persona il matrimonio è uno dei momenti più importanti e significativi, sia che si scelga di fare una cerimonia civile che una religiosa.
Ma, in entrambi i casi, prima di recarsi dinanzi all’officiante per unirsi in matrimonio, c’è una fase precedente che per legge è impossibile saltare: la promessa di matrimonio.
Di cosa si tratta?
La promessa di matrimonio è quel momento in cui per la prima volta i due futuri sposi concretizzano la volontà di sposarsi, presentando al comune di residenza di uno dei nubendi una serie di documenti necessari.
Giuridicamente, si tratta di un istituto previsto in Italia dal codice civile italiano del 1942, dagli artt. dal 79 all’81.

Questo istituto si concretizza nella libera dichiarazione di volersi sposare e di voler effettuare le pubblicazioni fatta dai futuri sposi davanti all’ufficiale dello stato civile del comune di residenza.
A questa dichiarazione segue l’affissione delle pubblicazioni per otto giorni e relativa registrazione presso l’albo pretorio dell’amministrazione comunale.
Gli otto giorni di pubblicazioni hanno lo scopo di far sapere a tutta la cittadinanza la volontà della coppia di sposarsi e permette a chi fosse contrario, con motivi documentabili, di opporsi.
Una cosa importante, che però non tutti sanno, è che na promessa di matrimonio non è vincolante, cioè non obbliga legalmente la coppia poi a sposarsi.