Con il conclave ormai alle porte, cresce la curiosità su chi prenderà il posto di Papa Francesco, scomparso ad aprile 2025. Mentre i cardinali si preparano a votare in Cappella Sistina, anche l’intelligenza artificiale ha qualcosa da dire.
ChatGPT (OpenAI), Gemini (Google), Claude (Anthropic), Grok (xAI) e DeepSeek – tutte le intelligenze artificiali hanno rivelato chi potrebbe diventare il prossimo Pontefice. Sebbene i modelli linguistici siano noti per le cosiddette hallucinations (risposte errate o fittizie), le loro analisi offrono spunti interessanti su tendenze e profili papabili.

I favoriti: Pietro Parolin e Luis Antonio Tagle
Pietro Parolin – Il “vice papa” con esperienza diplomatica
Secondo Gemini, Grok-2 e ChatGPT, il cardinale Pietro Parolin è il nome più accreditato. Attuale Segretario di Stato del Vaticano, Parolin è descritto come figura chiave nelle relazioni internazionali della Santa Sede.
Grok lo chiama il “vicepapa” per la sua influenza all’interno della Curia. Ha alle spalle missioni diplomatiche in Nigeria, Messico, Venezuela ed è stato protagonista in dossier delicati come la non proliferazione nucleare e i negoziati tra Israele e Palestina.
Probabilità stimate: 30–31% secondo Grok e Gemini
Tuttavia, la sua posizione relativamente conservatrice su temi come i diritti LGBTQ+ potrebbe limitarne il consenso tra i cardinali progressisti.
Luis Antonio Tagle – Il “Francesco asiatico” che guarda al Sud del mondo
L’altro grande nome è quello del filippino Luis Antonio Tagle, già prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Secondo ChatGPT, Tagle incarna una linea più progressista, vicina alla visione di Papa Francesco, soprattutto in ambito sociale e inclusivo.
Definito il “Francesco d’Asia”, è il simbolo di una Chiesa in crescita nel Sud globale, in particolare in Asia e Africa. Molto apprezzato per le sue posizioni su giustizia sociale e inclusione pastorale.
Probabilità stimate: 22–35% secondo ChatGPT e Grok
I candidati di compromesso: Aveline, Pizzaballa, Zuppi e altri
Se il conclave non dovesse trovare rapidamente un accordo, potrebbero emergere nomi meno scontati:
- Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, noto per il dialogo interreligioso con l’Islam – apprezzato per il suo profilo pastorale e il “basso profilo” nelle dinamiche vaticane.
- Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme, nominato cardinale da Francesco nel 2023 – rappresenta equilibrio tra riformismo e tradizione.
- Matteo Zuppi, presidente della CEI, è un’altra figura autorevole, con buoni rapporti trasversali tra le correnti cardinalizie.
- Jean-Claude Hollerich (Lussemburgo) e Cristobal López Romero (Spagna) sono citati come outsider ma con credenziali riformiste forti.
I candidati conservatori: Sarah, Erdő, Semeraro
Dall’analisi dei chatbot emergono anche figure legate all’ala più tradizionalista:
- Robert Sarah (Guinea), ex prefetto per il Culto Divino, noto per le sue posizioni conservatrici su liturgia e morale.
- Peter Erdő (Ungheria), apprezzato per la sua solidità dottrinale.
- Marcello Semeraro, vicino a Francesco ma apprezzato anche dai tradizionalisti.
Gli AI chatbot e i loro limiti
Non tutti i modelli erano aggiornati: Claude 3.5 di Anthropic e DeepSeek non erano al corrente della morte di Papa Francesco, ritenendo il pontefice ancora in carica. Dopo la correzione da parte di Euronews Next, i chatbot hanno elaborato risposte ipotetiche, esaminando la storia della Chiesa, la composizione del collegio cardinalizio e le priorità globali.
Come osserva The New York Times, questi strumenti possono offrire analisi plausibili, ma non sostituiscono fonti ufficiali. Le informazioni generate da AI restano speculative, soprattutto in contesti come il conclave, che per tradizione è totalmente segreto e imprevedibile.
Conclusione: una scelta ancora aperta
La corsa al papato resta incerta, ma i chatbot sembrano convergere su una dinamica chiara: continuità o cambiamento. Pietro Parolin incarna la stabilità, mentre Tagle rappresenta l’apertura al mondo in trasformazione.
La vera decisione, però, spetta ai 133 cardinali elettori riuniti a porte chiuse nella Cappella Sistina. Come insegna la storia, il prossimo papa potrebbe essere un volto noto… oppure una sorpresa.