Putin dopo la rielezione: Ci avviciniamo alla terza guerra mondiale

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Nel suo primo intervento pubblico successivo alla rielezione, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un severo avvertimento alla NATO, sostenendo che il mondo si trova sull’orlo di un conflitto globale di proporzioni catastrofiche.

Putin dopo la rielezione Ci avviciniamo alla terza guerra mondiale
Foto@Pixabay

Le elezioni presidenziali in Russia hanno confermato le aspettative, concludendosi con una vittoria schiacciante per Putin, che ha assicurato un altro mandato alla guida del paese senza incontrare alcuna resistenza significativa. Dopo il successo elettorale, nel quale ha raccolto quasi il 90% dei voti, il suo discorso ha evidenziato la tensione crescente con la NATO, enfatizzando le possibili conseguenze disastrose di un confronto diretto.

Questa elezione ha visto Putin raggiungere il suo massimo storico in termini di voti, lasciando il suo più vicino rivale, Nikolai Kharitonov del Partito Comunista, ben al di sotto con solo il 4,32% delle preferenze. Nel discorso che ha seguito la vittoria, Putin ha risposto alle recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron riguardo alla possibile spedizione di truppe in Russia, minacciando le nazioni appartenenti alla NATO e mettendo in guardia l’Occidente e la sua alleanza militare, capeggiata dagli USA, sulle gravi implicazioni di un eventuale scontro.

Putin ha anche fatto riferimento al riconoscimento da parte delle truppe russe della presenza di personale militare della NATO in Ucraina, non escludendo l’ipotesi di dover stabilire una zona cuscinetto al di fuori dei confini ucraini per proteggere la Russia.

Questo commento segue le recenti osservazioni di Macron sulla potenziale mobilitazione di forze in Russia. Durante il suo discorso, il presidente russo ha menzionato anche Alexei Navalny, il defunto leader dell’opposizione, morto in una colonia penale, citando la sua morte come improvvisa e confermando lo scambio di prigionieri con gli USA il giorno seguente.

Nonostante alcuni potessero vedere nella morte di Navalny e nelle dichiarazioni di sua moglie, Yulia Navalnaya, la possibilità di una resistenza al regime di Putin, le informazioni e i video diffusi sui social media durante le elezioni hanno rapidamente dissipato tali speranze.

L’esito del voto non è stato riconosciuto da diversi leader occidentali, con la Casa Bianca che ha dichiarato le elezioni né libere né eque, e il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj che ha descritto Putin come ossessionato dal potere.

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