Le lunghe e soleggiate giornate estive lasciano gradualmente spazio a serate più fresche e a un buio che arriva sempre un po’ prima. Ma qual è il momento esatto in cui questo cambiamento inizia? Le giornate cominciano ad accorciarsi subito dopo il solstizio d’estate, che nel 2025 cadrà il 21 giugno. Quello è il giorno con il maggior numero di ore di luce di tutto l’anno, un vero e proprio picco dal quale, impercettibilmente all’inizio, iniziamo la nostra lenta discesa verso l’autunno.

Il Solstizio d’Estate: il Punto di Svolta
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è il caldo a determinare la lunghezza delle giornate, ma la posizione della Terra rispetto al Sole. Il solstizio d’estate, che nel 2025 in Italia avverrà precisamente alle 04:42 del 21 giugno, segna il momento in cui l’emisfero boreale, dove ci troviamo, è inclinato al massimo verso il Sole. Come spiega l’astrofisica Margherita Hack in numerose sue pubblicazioni, “È l’inclinazione dell’asse terrestre di circa 23,5 gradi a regalarci le stagioni”. Questo significa che il 21 giugno il Sole raggiunge il punto più alto nel cielo, regalandoci il massimo delle ore di luce. A Roma, per esempio, il 21 giugno 2025 il sole sorgerà intorno alle 05:36 e tramonterà alle 20:51, per un totale di oltre 15 ore di luce.
Subito dopo questa data, le giornate iniziano a perdere minuti di luce, anche se per le prime settimane il cambiamento è quasi impercettibile. Continueremo a goderci serate lunghe e luminose, ma il processo è inesorabile. Il nostro pianeta, proseguendo la sua orbita, comincia a “inclinarsi” dall’altra parte, esponendo maggiormente l’emisfero australe ai raggi solari.
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Dall’Equinozio d’Autunno la Discesa si Fa Evidente
Il momento in cui la diminuzione delle ore di luce diventa davvero palese per tutti è con l’arrivo dell’equinozio d’autunno, che nel 2025 sarà il 22 settembre. In questa data, la durata del giorno e della notte si equivalgono quasi perfettamente. Da quel punto in poi, la perdita di minuti di luce solare diventa più rapida e significativa, accompagnandoci verso il giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno a dicembre.
Questo fenomeno non solo ha un impatto sul nostro umore e sulle nostre abitudini, ma regola interi ecosistemi. La progressiva riduzione delle ore di luce è il segnale che spinge molte piante a perdere le foglie e diversi animali a prepararsi per il letargo. Secondo uno studio pubblicato su “Science”, la variazione del fotoperiodo è uno dei più potenti sincronizzatori dei ritmi biologici nel mondo naturale.
In sintesi, anche se associamo la fine dell’estate a settembre, il declino della luce solare inizia già a fine giugno. Un piccolo, quasi invisibile, promemoria astronomico che ci ricorda il ciclico e affascinante movimento del nostro pianeta.
FAQ: Domande Frequenti sull’Accorciarsi delle Giornate
Quando iniziano ad accorciarsi le giornate nel 2025? Le giornate iniziano a diminuire in durata subito dopo il solstizio d’estate, che nel 2025 si verificherà il 21 giugno. Sebbene il cambiamento sia minimo all’inizio, da quella data in poi le ore di luce iniziano a ridursi progressivamente fino al solstizio d’inverno.
Qual è la differenza tra solstizio ed equinozio? Il solstizio segna il giorno più lungo (d’estate) o più corto (d’inverno) dell’anno, corrispondendo al punto di massima inclinazione dell’asse terrestre verso o lontano dal Sole. L’equinozio (di primavera e d’autunno) indica invece i due momenti dell’anno in cui giorno e notte hanno circa la stessa durata.
Perché le giornate si accorciano? Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre di circa 23,5° rispetto al piano della sua orbita intorno al Sole. Questa inclinazione fa sì che, durante l’anno, i due emisferi ricevano una quantità di luce solare differente, determinando così l’alternarsi delle stagioni e la variazione della durata delle giornate.
Quando si perde luce in modo più veloce? La perdita di minuti di luce è più accentuata e rapida nel periodo intorno all’equinozio d’autunno (fine settembre). In estate, subito dopo il solstizio, la diminuzione è molto lenta e quasi impercettibile, per poi accelerare con l’avvicinarsi della stagione autunnale.
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