Quanto siamo piccoli e fragili nell’Universo, visti da altri pianeti

VEB

L’umanità ha da sempre guardato al cielo, cercando di capire cosa si trova oltre i confini del nostro pianeta. Oggi, grazie alla tecnologia, la NASA ha inviato numerose missioni nello spazio per esplorare e studiare il nostro sistema solare e oltre. Tuttavia, nonostante la vastità del cosmo, c’è una tendenza irresistibile a guardare indietro a casa, come ha spiegato Bill Barry, ex capo storico della NASA.

Quanto siamo piccoli e fragili ne Universo visti da altri pianeti
Foto@Pixabay

Durante quasi ogni missione spaziale, gli ingegneri dell’agenzia spaziale cercano di scattare una foto della Terra. Non importa quanto lontano si trovino, sembra che ci sia sempre il desiderio di guardare indietro e catturare un’immagine del nostro pianeta. Queste immagini non solo rappresentano un momento di riflessione sulla nostra posizione nell’universo, ma ci mostrano anche la bellezza e la fragilità della Terra.

Tra le immagini più iconiche scattate dalla NASA c’è quella della Terra e della Luna vista dalla navicella spaziale OSIRIS-REx in rotta verso l’asteroide Bennu. Nella foto in bianco e nero, la Terra e la Luna appaiono come due punti luminosi nel vuoto dello spazio. Questa immagine è stata scattata a una distanza di circa un quarto di milione di miglia dalla Terra, ma nonostante la distanza, è ancora possibile distinguere la forma marmorizzata della Terra.

La Terra vista da Marte (Foto@NASA/JPL/Cornell /Texas AM)

Un’altra immagine iconica è stata scattata dal rover Spirit della NASA durante la sua missione su Marte nel 2004. In questa foto, la Terra appare come un punto debole nell’atmosfera di Marte, mentre le dolci colline marziane sono visibili sotto di essa. Questa immagine è stata la prima mai scattata della Terra dalla superficie di un pianeta oltre la Luna e rappresenta un momento storico per l’esplorazione spaziale.

La navicella spaziale Juno della NASA ha scattato un’immagine della Terra e della Luna mentre si avvicinava a Giove nel 2013. In questa foto, la Terra e la Luna appaiono come due punti luminosi circondati dal vuoto dello spazio. La telecamera a bordo della navicella ha catturato questa immagine a partire da una distanza di 600.000 miglia dalla Terra, offrendoci uno scorcio a bassa risoluzione di come apparirebbe il nostro mondo a un visitatore da lontano.

La terra vista da Satuno (Foto@Nasa)

Ma forse la vista più emozionante della Terra è stata catturata dalla navicella spaziale Cassini della NASA durante la sua missione su Saturno. A una distanza di meno di 900 milioni di miglia, la Terra risplende luminosa tra le numerose stelle del cielo, contraddistinta dalla sua tinta bluastra. In questa immagine, la Terra appare come un puntino luminoso circondato dallo spazio infinito, una testimonianza della nostra posizione nell’universo.

La bellezza di queste foto non sta solo nella loro straordinaria visuale, ma anche nella riflessione che suscitano. Quando guardiamo questi puntini lontani, ci rendiamo conto della fragilità del nostro pianeta e della necessità di proteggerlo. Le missioni spaziali della NASA ci hanno permesso di vedere la Terra in modo diverso, di apprezzare la sua bellezza e di capire che dobbiamo lavorare insieme per proteggerla.

fonte@Mashable.com

Next Post

ChatGPT rielabora e scrive le nuove profezie di Nostradamus

Il famoso Magazine inglese, Daily Star, ha utilizzato la nuova tecnologia AI di ChatGPT, per risvegliare il leggendario alchimista e profeta: Nostradamus. Nostradamus, attraverso l’AI, ha fatto sette nuove previsioni per i prossimi 100 anni. Il famoso alchimista francese Nostradamus fece migliaia di predizioni nel suo libro Les Propheties 467 […]
ChatGPT rielabora e scrive le nuove profezie di Nostradamus