Un buco coronale di dimensioni eccezionali si è aperto sulla superficie del Sole, liberando un flusso di particelle ad alta velocità diretto verso la Terra. Questo evento, segnalato dallo Space Weather Prediction Center della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), potrebbe generare una tempesta geomagnetica di livello G2 sabato 14 giugno. E con essa, anche un raro spettacolo celeste: l’aurora boreale visibile in zone insolitamente meridionali.

Cosa sono i buchi coronali e perché ci riguardano?
I buchi coronali sono aree scure e fredde nella corona solare, dove il campo magnetico si indebolisce e si apre verso lo spazio, lasciando uscire flussi di vento solare a velocità molto elevate. Quando queste particelle cariche colpiscono la magnetosfera terrestre, possono innescare aurore spettacolari nei cieli polari – e, nei casi più intensi, anche ben oltre.
Secondo la classificazione della NOAA, le tempeste geomagnetiche sono catalogate su una scala da G1 a G5. Un livello G2 è considerato moderato, con lievi effetti su satelliti, sistemi di navigazione e comunicazioni radio a onde corte, ma senza impatti significativi sulla vita quotidiana umana.
Dove e quando potremmo vedere l’aurora boreale
Le previsioni indicano che le aurore polari potranno estendersi fino a latitudini di circa 55° nord, includendo aree dove normalmente non sono visibili, come il nord della Germania, il Canada meridionale e alcune zone settentrionali degli Stati Uniti. Tuttavia, a causa della vicinanza al solstizio d’estate nell’emisfero settentrionale, le ore di buio sono ridotte, e ciò potrebbe rendere l’osservazione più difficile.
Il 2024, d’altronde, coincide con il picco massimo dell’attività solare nell’attuale ciclo di 11 anni. Durante questi massimi, eventi come buchi coronali, espulsioni di massa coronale e flare solari si fanno più frequenti e intensi. Già nei mesi precedenti, molte regioni del mondo hanno assistito a aurore spettacolari, visibili anche in luoghi insolitamente a sud, come il nord Italia e il Texas.
Come riportato anche dal portale della NASA dedicato al meteo spaziale, si tratta di una fase cruciale per monitorare le interazioni tra Sole e Terra, non solo per fini scientifici, ma anche per garantire la sicurezza delle infrastrutture tecnologiche sempre più dipendenti dallo spazio.
Preparati a guardare il cielo
Se ti trovi in una zona a nord del 50° parallelo e hai cieli sereni, potresti avere un’opportunità rara di osservare l’aurora boreale anche senza viaggiare verso i poli. Lontano dall’inquinamento luminoso, con una buona app di tracciamento dell’attività aurorale e uno sguardo verso nord, potresti essere testimone di uno degli spettacoli naturali più affascinanti.
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