Una roccia spaziale di circa 60 metri di diametro, inizialmente considerata una potenziale minaccia per la Terra, ora sembra diretta verso un bersaglio diverso: la Luna. Si tratta dell’asteroide 2024 YR4, scoperto alla fine del 2023, che aveva sollevato allarmi per una probabilità del 3% di impatto con la Terra entro il 22 dicembre 2032. Tuttavia, nuove osservazioni ne hanno escluso il rischio terrestre, ma hanno leggermente aumentato la possibilità di un impatto lunare.

Secondo la NASA e il James Webb Space Telescope (JWST), le ultime simulazioni orbitali hanno portato la probabilità di collisione con la Luna al 4,3%, rispetto al 3,8% stimato in precedenza. È un numero piccolo, ma scientificamente significativo. Se l’impatto avvenisse davvero, sarebbe uno dei più grandi eventi registrati sulla superficie lunare negli ultimi decenni, con potenziali implicazioni nella ricerca spaziale.
Perché un impatto lunare interessa così tanto gli scienziati?
A differenza della Terra, la Luna non ha atmosfera: ogni impatto lascia tracce permanenti, rendendola una sorta di “archivio naturale” degli eventi cosmici. Un impatto di queste proporzioni permetterebbe agli scienziati di studiare la dinamica delle collisioni spaziali e affinare le strategie di difesa planetaria in caso di oggetti simili in rotta verso la Terra.
Richard Moissl, direttore dell’Ufficio per la Difesa Planetaria dell’ESA, ha dichiarato che “la possibilità di osservare in diretta un impatto lunare di questa entità rappresenta un’occasione scientifica straordinaria”.
Secondo la NASA, i nuovi dati permettono di prevedere con circa il 20% in più di precisione il percorso orbitale dell’asteroide, anche se la probabilità che non colpisca la Luna resta superiore al 95%. In ogni caso, l’agenzia ha confermato che non vi è alcun pericolo per la Terra, né nel 2032 né in futuro.
Cosa sappiamo dell’asteroide 2024 YR4?
Le analisi più recenti, pubblicate sulla rivista peer-reviewed Research Notes of the AAS (RNAAS), indicano che 2024 YR4 proviene dalla fascia principale degli asteroidi, tra Marte e Giove. Potrebbe trattarsi di un frammento staccatosi da un corpo più grande, probabilmente un cumulo di macerie cosmiche.
Grazie all’analisi del modo in cui assorbe la luce solare e rilascia calore, gli scienziati ritengono che sia composto in gran parte da silicati, un materiale comune nella crosta terrestre e negli asteroidi di tipo S.
Attualmente troppo distante per essere osservato direttamente, l’asteroide tornerà nella finestra visibile del JWST tra il 2025 e il 2026, offrendo nuove opportunità per studiarne le caratteristiche con maggiore precisione.
Cosa succede ora?
Anche se l’ipotesi di un impatto sulla Luna è improbabile, il monitoraggio dell’asteroide continuerà nei prossimi anni. La sua traiettoria viene aggiornata costantemente grazie ai modelli orbitali della NASA e dell’ESA. Gli scienziati sperano che, se dovesse verificarsi l’impatto, sarà possibile osservarlo in tempo reale con telescopi terrestri e spaziali, raccogliendo dati preziosi per il futuro dell’esplorazione spaziale e della difesa planetaria.
Fonti autorevoli consultate
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