Raccolgono fondi per un funerale, ma in realtà il morto sta in prigione

VEB

I fondi raccolti per il funerale di un uomo creduto morto sono stati restituiti dopo che si è scoperto che l’uomo era in realtà vivo e detenuto in prigione.

Raccolgono fondi per un funerale ma in realtà il morto sta in prigione
Foto@pixabay

La comunità di Benarty, convinta che uno dei suoi membri più noti fosse deceduto, aveva lanciato una campagna su GoFundMe, raccogliendo rapidamente circa 2000 euro.

Tuttavia, indagini più approfondite condotte dalla consigliera dello SNP, Lea McLelland, hanno rivelato che l’uomo, cresciuto a Benarty ma trasferitosi altrove, era vivo.

Il fraintendimento è emerso quando la consigliera McLelland, insieme all’organizzatore della raccolta fondi, ha visitato un barbiere turco che aveva allestito un piccolo santuario in onore del presunto defunto.

Tuttavia, ulteriori verifiche, compresa una telefonata al direttore della prigione, hanno confermato che l’uomo non era morto, bensì detenuto in un’altra struttura.

Nonostante l’errore, la comunità ha dimostrato grande generosità, e la consigliera McLelland ha provveduto a rimborsare ogni donazione, anche a coloro che avevano espressamente rinunciato al rimborso. La consigliera ha espresso il suo orgoglio e gratitudine per la solidarietà dimostrata dalla comunità.

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