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Ritrovata viva dopo 63 anni: il caso Audrey Backeberg sconvolge l’America

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Una donna scomparsa nel 1962 è stata ritrovata viva oltre sei decenni dopo. È accaduto negli Stati Uniti, dove il caso di Audrey Backeberg, madre del Wisconsin, è tornato alla ribalta come uno dei più sorprendenti e inaspettati ritrovamenti della cronaca americana recente.

Ritrovata viva dopo 63 anni il caso Audrey Backeberg sconvolge America

Dopo ben 63 anni dalla sua sparizione, Audrey è stata rintracciata in un altro Stato grazie a una combinazione di tecnologie moderne, genealogia online e determinazione investigativa. A riportare per primo la notizia è stato il New York Post, seguito da NBC News e USA Today, che hanno confermato i dettagli ufficiali.


Scomparsa nel nulla nel 1962

Audrey Backeberg aveva solo 20 anni quando il 7 luglio 1962 uscì di casa per andare a ritirare lo stipendio. Da allora, nessuno l’ha più vista. Viveva con il marito Ronald e i due figli piccoli in una cittadina del Wisconsin. La polizia dell’epoca aprì un’indagine, ma la mancanza di prove concrete portò presto alla chiusura del caso, diventato uno dei più longevi tra i “cold case” americani.

Ma nel marzo 2024 qualcosa cambiò: il detective Isaac Hanson, incaricato dalla contea di Sauk di riesaminare i casi irrisolti, decise di riaprire il fascicolo. Con strumenti moderni, Hanson ha incrociato dati di censimento, archivi genealogici (tra cui Ancestry.com) e testimonianze dimenticate. Il nome di una sorella di Audrey, associato a un account genealogico, è stato l’indizio chiave che ha sbloccato tutto.


Rintracciata viva: la svolta dopo decenni

Grazie all’indirizzo identificato, le autorità locali hanno fatto visita a una donna anziana. Pochi minuti dopo, il detective ha ricevuto una telefonata: era proprio Audrey. Dopo una telefonata di 45 minuti, Hanson ha dichiarato che la donna si è mostrata calma, lucida e decisa a non tornare indietro.

“Sembrava felice e non aveva rimpianti”, ha riferito il detective Hanson a NBC.


Una fuga per sopravvivere: le violenze domestiche all’origine

Un dettaglio drammatico è emerso durante l’intervista con Audrey: pochi giorni prima della scomparsa, la giovane donna aveva sporto denuncia contro il marito, accusandolo di gravi abusi fisici. Aveva appena 15 anni quando lo aveva sposato e, secondo quanto raccontato oggi, era vittima di continue minacce e percosse. La denuncia non bastò a metterla al sicuro, e così decise di fuggire.

Audrey lasciò la città con una babysitter 14enne e, dopo aver fatto l’autostop fino a Madison, prese un autobus per l’Indiana. La giovane compagna tornò a casa poco dopo, e per decenni non raccontò nulla. Solo da adulta, e molti anni più tardi, contribuì a ricostruire il puzzle della fuga.


Una nuova vita, lontano dal passato

Nonostante l’insistenza della famiglia d’origine e gli sforzi del marito per ritrovarla, Audrey scelse di ricostruire da zero la sua esistenza. Le autorità, constatato che non si trattava di un crimine ma di una fuga volontaria, hanno deciso di rispettare la sua privacy e non rendere pubblica la nuova identità né il luogo in cui risiede.

“Ha semplicemente scelto di sparire. Ha vissuto una vita libera, senza voler tornare al passato”, ha dichiarato Hanson.


Un caso rarissimo nella cronaca delle persone scomparse

Il ritrovamento di Audrey Backeberg rappresenta uno dei più lunghi casi di scomparsa risolti con esito positivo nella storia degli Stati Uniti. Secondo il National Missing and Unidentified Persons System (NamUs), ogni anno negli USA scompaiono oltre 600.000 persone, ma i ritrovamenti dopo decenni sono estremamente rari.

L’utilizzo di strumenti digitali come i database genealogici e le tecniche di analisi forense stanno aprendo nuove frontiere nella risoluzione dei cold case, come sottolineato da Forensic Magazine e Science Advances.


Conclusione: un caso che dà speranza

Il caso Backeberg è una storia di dolore, coraggio e riscatto. Dimostra come la tecnologia moderna e l’investigazione persistente possano ancora scrivere un lieto fine, anche quando tutto sembra perduto. Ma solleva anche riflessioni profonde su quanto le donne vittime di abusi siano spesso costrette a scelte estreme per sopravvivere.

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