“Scarabocchi, il mio primo festival” parla di interiorità con i disegni

VEB

“Un’indagine fantasiosa e poetica sullo scarabocchio, segno semplice e schietto, libero, indipendente, spontaneo”. Questa è la frase enfatizzata per la presentazione di un evento più che singolare, che conduce i suoi partecipanti alla partenza per un viaggio spirituale delicato e complesso per mezzo di una creazione significante: lo scarabocchio.

Scarabocchi il mio primo festival

Perché di questo si tratta. “Scarabocchio, il mio primo festival” ha come obiettivo quello di accogliere partecipanti di ogni età, pronti a mettersi alla prova con ogni strumento del disegno creativo in un confronto emotivo con se stessi e con gli altri. Un’interazione capace di mettere adulti e bambini sullo stesso piano attraverso gesti spesso non voluti ma ugualmente capaci di rappresentare pensieri, turbamenti e desideri che attraversano le nostre menti.

Sofia Talone, curatrice della rubrica “Famiglia” su ReviewBOX, afferma che: “Fin dai primi anni di vita lo scarabocchio ha una grande importanza pedagogica, in quanto permette di  prendere coscienza del proprio io, favorendo i processi creativi che accompagnano un bambino lungo tutta la vita. Questo spiega il successo dei fumetti e delle animazioni anche fra gli adulti, perché risveglia quell’atto infantile e primordiale insito in ognuno di noi”.

Infatti, la programmazione di questo festival è capace di far trapelare il “fanciullino” che c’è dentro ad ogni adulto, per dirla alla maniera dell’illustre Giovanni Pascoli, e favorire l’introspezione e la comunicazione con i più piccoli evitando scene di pericoloso abuso dell’uso dello smartphone. L’occasione giusta per riuscire ad investigare anche sulle dinamiche familiari dei nostri tempi, sempre più complesse e che tendono a ridurre in maniera eccessiva i momenti di condivisione delle esperienze di vita individuali.

“Scarabocchi, il mio primo festival”, che avrà luogo dal 17 al 19 settembre 2021 a Novara, avrà inizio con Massimo Recalcati su  ciò che abbiamo perduto e ritrovato; su quel desiderio di fisicità che avevamo quasi dimenticato per colpa della pandemia e che ora i tempi ci stanno restituendo, con la preoccupazione per la perdita di una scontata libertà ed il disperato bisogno dell’ascolto degli altri così tanto rivalutato durante le settimane passate nelle grinfie del distanziamento sociale.

A seguire la “Cattura del soffio” di Mariangela Gualtieri, che presenterà in teatro il proprio rito sonoro scaturito dalla sua percezione di un estremo bisogno di poesia a contrasto di quegli attimi sfuggenti che contraddistinguono l’emergenza fra la vita e la morte. Nel corso delle altre due giorni si susseguiranno i lavoratori per adulti e bambini, dalla creatività tramite street art alla coscienza ecologica attraverso il disegno naturalistico, passando per la scrittura a mano.

Tutti gli appuntamenti, tranne dove diversamente segnalato, si svolgono presso il Broletto (via F.lli Rosselli 20, Novara) con prenotazione obbligatoria.

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