Da anni una teoria è sempre presente nell’immaginario collettivo ovvero che nel nome di ogni persona ci sia il proprio destino.
Perchè nel nome c’è il proprio destino?
In tantissime culture in tutto il mondo, soprattutto europee, i genitori sapevano perfettamente che ai bambini della stessa famiglia non dovevano essere dati gli stessi nomi (un angelo custode non poteva occuparsi di più persone).
Inoltre, se un bambino moriva improvvisamente, il suo nome era proibito per i possibili nuovi nascituri, altrimenti non sarebbero nemmeno residenti in questo mondo.
Per lo stesso motivo, ai bambini non veniva dato il nome di parenti morti in modo traumatico, ad esempio di una persona annegata o di un suicidio.
Nel mondo cristiano, molti nomi di parrocchiani sono associati ai nomi dei santi grandi martiri, i bambini vengono “premiati” attraverso il battesimo.
In altri Paesi invece, come ad esempio nelle tradizioni orientali anche nella famiglia più devota, cercavano di evitare tali nomi, perché avevano paura che il bambino ripetesse il destino del martire.
In passato ad esempio per alcune credenze popolari, quando si adottava un bambino, tra l’altro, si cambiava il nome, e non solo il suo cognome, poiché si credeva che questo fosse l’unico modo per cambiare il destino del bambino.
Oggi, cambiare nome sta diventando anche un “divertimento” o una sorta di moda, molti che ricorrono a questa pratica, spesso, sono mossi dal desiderio di avere il nome del loro attore preferito o personaggio dello spettacolo.