Seggiolini anti abbandono: scoppia il caos

VEB

Sarebbero obbligatori dal giorno 7 novembre, stiamo parlando dei “famosi” seggiolini anti-abbandono per le auto.

Ma che succede per chi non ce l’ha e per gli stranieri?

Da giovedì 7 novembre è scattata l’obbligatorietà, per i conducenti che trasportano in auto i loro figli di età inferiore ai quattro anni, di montare un seggiolino con dispositivo anti-abbandono.

Tuttavia l’entrata in vigore del provvedimento ha sorpreso tutti coloro che erano convinti che ci fosse tempo fino a marzo per mettersi in regola. I dispositivi anti-abbandono sui seggiolini per bambini andranno utilizzati solo su veicoli guidati da conducenti residenti in Italia.

Questa distinzione è resa necessaria dalle norme europee e dal buonsenso. Infatti, gli Stati Ue possono imporre solo regole di comportamento e non equipaggiamenti obbligatori.

Quindi, a livello di Nazione si può introdurre solo un obbligo di utilizzo; quest’ultimo, nella fattispecie dei dispositivi antiabbandono, scatta solo quando a bordo ci sono: un bambino di età fino a quattro anni, un seggiolino omologato e un conducente, cittadino italiano o straniero, che abbia la residenza in Italia.

Ne consegue che gli automobilisti stranieri o domiciliati all’estero, che transitano sul territorio italiano per soggiorni di vacanza o motivi d’affari o solo occasionalmente, non sono costretti a osservare questa regola.

In commercio ci sono svariati strumenti che permettono di evitare di dimenticare il proprio figlio in auto, circostanza che può portare a conseguenze tragiche.

I dispositivi universali, ad esempio: una sorta di cuscinetto che si appoggia sul seggiolino e che rileva il peso del piccolo. Si attiva una volta che la vettura è ferma ed emette un richiamo sonoro.

Altri modelli inviano notifiche allo smartphone, altri ancora invece si agganciano alla cintura che tiene in sicurezza il bambino.

Poi ci sono i sistemi integrati, ovvero seggiolini che montano direttamente un sistema di notifica tramite bluetooth a una app, che può inviare messaggi in caso di emergenza. Per quanto attiene i costi d’acquisto si trovano seggiolini completi intorno ai 150 euro, ma si può arrivare fino a 471 euro.

I dispositivi, invece, costano qualche decina di euro a dipendenza del modello. Per quanto attiene invece l’incentivo di 30 euro promesso per l’acquisto dei costosi seggiolini a norma non è ancora partito.

fonte@Sportello dei Diritti – Foto@Flickr

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