Sigarette light non fanno meno male delle tradizionali

VEB

Nonostante i rischi per la salute non siano un mistero per nessuno, e ogni qualvolta si acquista un pacchetto si stringono tra le mani foto di corpi martoriati e rovinati irrimediabilmente da un vizio dannosissimo, gli italiani proprio non riescono a rinunciare alle sigarette.

“I dati sul numero di fumatori sono costanti negli ultimi anni –ha osservato Massimo Baraldo, docente di Farmacologia all’Università di Udine e responsabile dell’ambulatorio tabagismo dell’AsuiUd -. Sono 8 anni che ci si attesta sul 22% della popolazione e quest’anno, anche se non ho ancora i dati, non mi aspetto grandi cambiamenti. Certo, i dati non tengono conto dei giovanissimi, tra gli 11 e i 14 anni, tra cui i fumatori sono in aumento, anche se non ci sono statistiche a confermarlo”.

Poco importano le campagne di sensibilizzazione e i continui aumenti: della sigaretta non si può fare a meno, e al massimo, per sentirsi in pace con la coscienza, si sceglie una versione “light” della classica bionda.

Eppure mai scelta potrebbe essere meno saggia di questa: a quanto pare la versione light delle sigarette non solo non hanno meno impatto sulla nostra salute, ma addirittura sono più nocive delle classiche.

A dimostrarlo è uno studio finanziato dal National Cancer Institute e dal Food and Drug Administration Center for Tobacco Products e apparso sulla rivista Journal of the National Cancer Institute.

I principali responsabili della pericolosità delle sigarette “leggere” sarebbero i fori di ventilazione delle sigarette light. Questi fori, che circondano il filtro, inducono i consumatori a ritenere che il fumo inalato sia meno dannoso per la nostra salute. Al contrario, i micro fori consentono una combustione del tabacco più lenta e ad una temperatura inferiore, il fumo poi si disperde nell’aria e tutto questo fa sì che i fumatori tendano ad inalare con più intensità, tanto che i prodotti chimici tossici giungono in profondità nei polmoni.

Le sigarette light avrebbero persino contribuito nel corso degli ultimi 20 anni all’aumento dell’incidenza di adenocarcinoma polmonare, l’unica forma di tumore al polmone in aumento nella popolazione.

Pertanto, la Food and Drug Administration (FDA), che ha l’autorità di regolamentare la progettazione delle sigarette, dovrebbe prendere in considerazione la regolamentazione del suo uso, fino ad includere un divieto.

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