Quando si parla di squali pericolosi, la mente vola subito a film e storie da brivido, ma la realtà scientifica ci indica chiaramente una “triade” di specie che, per dimensioni, potenza e abitudini, rappresentano il rischio maggiore per l’uomo: lo Squalo Bianco, lo Squalo Tigre e lo Squalo Toro.
Queste tre specie sono costantemente in cima alle statistiche globali, in base ai dati raccolti dall’International Shark Attack File (ISAF), l’organizzazione che monitora gli attacchi di squali non provocati a livello mondiale.

Il Numero Uno: Il Grande Squalo Bianco
Il Grande Squalo Bianco (Carcharodon carcharias) è universalmente riconosciuto come la specie con il maggior numero di attacchi documentati e spesso, ma non sempre, quello con il più alto tasso di incidenti fatali.
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- Perché è Pericoloso? Le sue dimensioni impressionanti (può raggiungere i 6-7 metri di lunghezza e pesare oltre 1.000 kg) e i suoi denti triangolari e seghettati lo rendono capace di infliggere ferite devastanti.
- La “Confusione di Identità”: Molti scienziati ritengono che i suoi attacchi siano spesso dovuti a una “confusione di identità”: dalla sua prospettiva sott’acqua, un surfista o un nuotatore in superficie può essere scambiato per una foca o un leone marino, le sue prede abituali. Questo è il motivo per cui un singolo “morso di prova” è spesso sufficiente a causare gravi lesioni.
- Statistiche: L’ISAF gli attribuisce il maggior numero assoluto di attacchi non provocati registrati, con oltre 350 incidenti, di cui circa 59 sono stati fatali (dati aggiornati al 2024, fonte: Agenzia Dire).
Il Predatore Onnivoro: Lo Squalo Tigre
Al secondo posto nelle classifiche globali si piazza lo Squalo Tigre (Galeocerdo cuvier). Questo squalo è noto per la sua dieta incredibilmente varia e la tendenza a nuotare in acque costiere poco profonde.
- Perché è Pericoloso? Viene soprannominato “spazzino del mare” perché mangia praticamente qualsiasi cosa incontri, inclusi oggetti non commestibili, il che suggerisce una curiosità e una predilezione per l’esplorazione che spesso lo portano a contatto con l’uomo. La sua lunghezza può arrivare fino a 5 metri.
- Abitudini Notturne: Lo Squalo Tigre è spesso un cacciatore solitario e notturno, aumentando il rischio di incontro in aree dove le persone nuotano o surfano al crepuscolo.
- Statistiche: È la seconda specie per numero di attacchi registrati a livello globale, con circa 229 incidenti documentati, molti dei quali con esito fatale a causa della sua natura onnivora che lo spinge a mordere e persistere (fonte: La Rivista della Natura, ISAF).
Il Guerriero Aggressivo: Lo Squalo Toro
Infine, lo Squalo Toro (Carcharhinus leucas) completa questa temibile triade. Sebbene abbia un numero totale di attacchi inferiore rispetto al Bianco e al Tigre, è spesso considerato il più aggressivo tra i tre.
- Perché è Pericoloso? Possiede una caratteristica unica: può tollerare sia l’acqua salata che l’acqua dolce. Questo significa che i suoi habitat non si limitano all’oceano aperto, ma includono estuari, fiumi e laghi (da qui il nome alternativo di squalo dello Zambesi o Leuca). La sua abitudine di nuotare in acque molto basse e spesso torbide lo porta a entrare in contatto con l’uomo con maggiore frequenza in aree densamente popolate.
- Aggressività Accentuata: È noto per la sua indole particolarmente aggressiva e la sua tendenza ad attaccare senza apparente provocazione. Si pensa che abbia un livello di testosterone molto elevato, contribuendo alla sua natura combattiva.
- Statistiche: Si contano circa 197 attacchi non provocati. Sebbene il totale sia inferiore, la sua presenza vicino alle rive e nelle acque dolci aumenta il rischio potenziale di incidenti in aree balneari (fonte: ISAF).
FAQ
Lo squalo pinna bianca oceanico è più pericoloso del Grande Squalo Bianco?
Per quanto riguarda gli incidenti documentati, il Grande Squalo Bianco ha il primato. Tuttavia, lo squalo pinna bianca oceanico (Carcharhinus longimanus) è storicamente noto per la sua pericolosità in contesti molto specifici, come i naufragi in acque profonde. Durante le guerre mondiali, ad esempio, fu responsabile di numerosi attacchi a naufraghi, rendendolo estremamente letale in situazioni di mare aperto e prolungata vulnerabilità umana.
Perché gli squali attaccano l’uomo?
Nella stragrande maggioranza dei casi, gli squali non cacciano l’uomo intenzionalmente. Gli attacchi sono quasi sempre classificati come “non provocati” e sono il risultato di una scarsa visibilità o “confusione di identità”, dove lo squalo scambia un surfista o un nuotatore per la sua preda naturale (come le foche). Gli attacchi mirati all’uomo come cibo sono eccezionalmente rari, considerando che ogni anno si verificano meno di 100 attacchi a livello globale.
Qual è la probabilità di un attacco mortale di squalo?
La probabilità di morire a causa di un attacco di squalo è estremamente bassa. Per mettere le cose in prospettiva, il rischio di essere uccisi da uno squalo è stimato a circa uno su 4 milioni nell’arco della vita, secondo il Museo di Storia Naturale della Florida. È molto più probabile morire a causa di un incidente in bicicletta, di un fulmine o, ironicamente, per la caduta di un cocco. Nel 2023, per esempio, si sono registrati solo 10 incidenti fatali in tutto il mondo (fonte: ISAF).
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