Dopo una giornata di lavoro o magari dopo essere stati a lungo seduti in una posizione scomoda e poco confortevole, non è certo strano avvertire dolori e formicolii alle gambe.
Ma non bisogna mai sottovalutare anche i sintomi più comuni: ci si potrebbe trovare infatti anche dinanzi ad una flebite, e la tempestività della cura ha un ruolo chiave.
Ma di cosa si tratta?
Una flebite è una infiammazione di una vena che si può manifestare generalmente per un trombo che ostruisce una o più vene, più spesso a carico degli arti inferiori, anche se ogni vena può essere colpita.

La flebite può essere sintomatica oppure asintomatica. Nel primo caso la flebite produce, laddove ha luogo, le classiche manifestazioni degli episodi infiammatori, ovverosia: dolore, rossore, gonfiore, calore e senso di indolenzimento.
La flebite superficiale, quando cioè i vasi colpiti scorrono nel sottocutaneo, specie quella sotto il ginocchio è, in genere, un processo in grado di autolimitarsi entro 2-6 settimane.
Se invece interessa la regione inferiore della coscia, si valuterà la somministrazione di eparina, un farmaco anticoagulante, fino a quando siano presenti segni di infiammazione.
Se la vena compita è profonda e all’interno di un muscolo si parla di trombosi venosa profonda, situazione molto più grave che pone il paziente a rischio di complicazioni potenzialmente fatali