Il concetto di signoraggio bancario è spesso al centro di accese discussioni online e alimenta numerose teorie del complotto che vedono le banche centrali come oscuri burattinai di un sistema economico creato per indebitare i cittadini. Ma cosa c’è di vero in queste narrazioni? Facciamo chiarezza, analizzando i fatti e separandoli dalla finzione.
Le teorie cospirazioniste sul signoraggio si fondano su un’idea di base: le banche centrali, essendo in molti casi istituti di diritto privato partecipati da banche commerciali, “stamperebbero” moneta dal nulla, la presterebbero allo Stato (e quindi ai cittadini) gravandola di interessi e intascando un enorme profitto, il cosiddetto “reddito da signoraggio”. Questa narrazione sostiene che il popolo si indebiterebbe per ricevere denaro che gli apparterrebbe di diritto. Il risultato sarebbe un “debito infinito” e un trasferimento di ricchezza dai cittadini a una ristretta élite bancaria.
Tuttavia, questa rappresentazione distorce radicalmente la realtà economica e il funzionamento della politica monetaria moderna.
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Cos’è Veramente il Signoraggio?
Per capire dove le teorie del complotto sbagliano, è fondamentale definire correttamente il signoraggio. In termini semplici, il signoraggio è il reddito che deriva dall’emissione di moneta. Storicamente, era il guadagno che il “signore” (il sovrano) otteneva coniando monete il cui valore nominale era superiore al costo del metallo prezioso contenuto.
Oggi, per una banca centrale come la Banca d’Italia o la Banca Centrale Europea (BCE), il reddito da signoraggio è più complesso. Come spiega la stessa Banca d’Italia, esso deriva principalmente dagli interessi percepiti sulle attività finanziarie che la banca centrale acquista in contropartita delle banconote che mette in circolazione. Quando la BCE crea nuova moneta, la usa per acquistare titoli, prevalentemente titoli di Stato, sul mercato. Gli interessi maturati su questi titoli costituiscono il grosso del reddito da signoraggio.
La Grande Bufala: a Chi Vanno i Profitti?
Il punto cruciale, sistematicamente omesso o travisato dai complottisti, è la destinazione di questi profitti. L’idea che un gruppo di banchieri privati si arricchisca con il signoraggio è semplicemente falsa. La quasi totalità degli utili della Banca d’Italia, compresi quelli derivanti dal signoraggio, viene versata ogni anno allo Stato Italiano.
Analizzando i bilanci pubblici, si scopre una realtà ben diversa da quella narrata online. Per esempio, nel quinquennio 2020-2024, gli utili che la Banca d’Italia ha retrocesso allo Stato ammontano a decine di miliardi di euro. Come riportato nel bilancio di esercizio 2024, “aggiungendo anche le imposte correnti (3.361 milioni), la somma complessivamente destinata allo Stato è risultata pari a 17.767 milioni” nel periodo 2020-2024. Questi fondi entrano a far parte delle casse dello Stato e vengono utilizzati per la spesa pubblica, a beneficio della collettività. Una piccola parte degli utili viene distribuita ai partecipanti al capitale (le banche private), ma si tratta di una remunerazione calmierata e limitata per legge, simile a un dividendo.
Moneta Legale e Moneta “Commerciale”: Non Facciamo Confusione
Un altro grande equivoco riguarda la creazione di moneta. Le teorie del complotto spesso confondono la moneta legale (le banconote e le monete emesse dalla banca centrale) con la moneta scritturale o “commerciale”. La stragrande maggioranza della moneta in circolazione non è fisica, ma esiste come depositi bancari.
Questa moneta viene creata dalle banche commerciali quando concedono prestiti. Come chiarito dalla Banca Centrale Europea, “se ad esempio una banca commerciale concede un prestito per l’acquisto di un’autovettura, crea così facendo moneta”. Questo non è un atto fraudolento, ma il normale funzionamento del sistema creditizio. Le banche non creano denaro “dal nulla” senza limiti; sono vincolate da requisiti di riserva e da rigide normative di vigilanza che ne limitano la capacità di erogare credito.
La vera funzione della banca centrale non è “prestare soldi allo Stato con gli interessi”, ma regolare l’offerta di moneta per mantenere la stabilità dei prezzi e sostenere l’economia. È un’istituzione che agisce nell’interesse pubblico, e i suoi profitti, come abbiamo visto, tornano alla collettività.
Domande Frequenti (FAQ)
D: Se le banche private partecipano al capitale della Banca d’Italia, non la controllano per i loro interessi? R: No. La partecipazione di banche e assicurazioni al capitale della Banca d’Italia è storica e non conferisce loro alcun potere di ingerenza sulla politica monetaria o sulle decisioni di vigilanza. L’indipendenza della banca centrale è un principio fondamentale sancito dai trattati europei e dalla legge italiana.
D: Perché lo Stato non si stampa da solo i soldi di cui ha bisogno, senza passare dalla banca centrale? R: Uno Stato che stampasse moneta senza controllo per finanziare la propria spesa provocherebbe un’inflazione galoppante. Il valore della moneta crollerebbe, i risparmi dei cittadini verrebbero azzerati e l’economia ne uscirebbe devastata. La gestione della moneta è affidata a un’istituzione tecnica e indipendente proprio per evitare questi scenari.
D: Il debito pubblico non è la prova che il sistema del signoraggio è una truffa? R: Il debito pubblico è un fenomeno complesso generato da decenni di spesa pubblica superiore alle entrate fiscali. Attribuirne la causa a un presunto “complotto del signoraggio” è una semplificazione estrema che ignora i reali fattori economici e politici alla base del deficit e del debito di uno Stato.
D: È vero che l’emissione di moneta a debito ci rende tutti schiavi delle banche? R: Questa affermazione è uno slogan tipico delle teorie complottiste. La moneta moderna è per sua natura fiduciaria e si basa su un complesso sistema di debiti e crediti. Il reddito generato dalla sua emissione, gestito dalla banca centrale, viene in larga parte restituito alla comunità attraverso il bilancio dello Stato.
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