A Torino una 15enne egiziana dice no ai genitori che vogliono darla in sposa a uno sconosciuto: la polizia annulla le nozze combinate e toglie la ragazza alla sua famiglia.
Rashida, questo il nome della coraggiosa ragazza egiziana, disperata per questo matrimonio “osceno”, aveva addirittura tentato il suicidio.
“Vogliono farmi sposare un uomo di 10 anni più grande di me. Ho solo 15 anni. Non voglio. Non lo amo. Non lo conosco nemmeno”.
Questo ha detto Rashida agli operatori del 114, il numero dell’emergenza infanzia.
La ragazzina, che vive nel quartiere Barriera di Milano, pur essendo spaventata a morte, ha comunque trovato il coraggio di fare la telefonata che darà un corso nuovo alla sua vita.
Il matrimonio combinato era stato deciso dai suoi genitori quando lei si era iscritta al primo anno di Liceo. “Mia madre ha detto che lascerò la scuola perché a una moglie l’istruzione non serve”.
Per fortuna la polizia del commissariato diretto da Alice Rolando è riuscita a intervenire subito.
Ha prima incontrato Rashida, in presenza della dirigente scolastica, a scuola e poi ha deciso di allontanarla dalla famiglia.
La ragazza ha raccontato: “A casa è tutto già pronto per la cerimonia di fidanzamento. E’ fra tre giorni”.
Dopo il matrimonio, la ragazza avrebbe dovuto trasferirsi in Egitto a casa della futura suocera.
Lei però vuole continuare a studiare e a vivere la sua vita. A nulla sono valse le sue proteste e quando nella sua stanza la 15enne ha trovato vestito rosso da sposa acquistato dal suo futuro marito, è crollata: disperata ha cercato di tagliarsi i polsi.
La polizia, in accordo con il tribunale dei minori di Torino, Rashida è stata sistemata in una comunità. Per il momento la ragazzina è salva.