Ormai sembra assodato che non si nasce padri ma lo si diventa, come è anche unanimemente condiviso che il legame tra genitori e figli non è dato dal semplice sangue ma dal rapporto che si riesce a costruire.
Nel momento in cui si sceglie di adottare un bambino, per di più, sembra “scontato” che si ami un figlio tanto desiderato, “scelto”: probabilmente è per questo che la storia che arriva in queste ore da Torino pare ancora più terribile.
Il folle gesto è avvenuto precisamente a Sant’Antonino di Susa (Torino), in un’abitazione di via Superga 5: al culmine di un litigio un uomo, Flavio Forla di 70 anni, ha strangolato suo figlio adottivo con un cavo del pc e poi ha allertato le forze dell’ordine.
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L’omicida è un dentista in pensione incensurato ed ex vicesindaco del paese, mentre la vittima, Giacomo, di 36, soffriva di crisi depressive.
Il giovane aveva vissuto qualche anno a Lucca poi era tornato a vivere assieme ai genitori.
“Forla gli è sempre stato accanto e ha sempre cercato di aiutarlo – hanno raccontato alcuni conoscenti ai microfoni dei giornalisti -. Ultimamente le cose si erano aggravate e gestire Giacomo era diventato impossibile. Forla era dimagrito, non rispondeva nemmeno al telefono, non si faceva più vedere in giro”.
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