Un’antica tradizione che fa parte della cultura asiatica è legata al ghost wedding.

Mentre gli italiani, ed in genere gli occidentali, negli ultimi decenni sembrano rifuggire sempre più dal matrimonio, per l’incapacità ormai di “sopportare” un vincolo che solo raramente dura per tutta la vita, in Cina esiste invece una tradizione millenaria che vede invece celebrare matrimoni addirittura tra fantasmi.
Incredibile ma vero: quella dei ghost wedding è una pratica millenaria che contempla perlopiù il coinvolgimento di due persone passate a miglior vita senza aver mai coronato il sogno di convolare a nozze, un desiderio che i parenti in vita si sentono in dovere di esaudire almeno nell’aldilà.
In genere, la morte di un maschio giovane e celibe è considerata un evento che porta sfortuna all’intera famiglia: l’anima del ragazzo infatti non trova pace, senza una compagna.
Per questo i familiari, nell’intento di trovare una sposa per il defunto, si affidano a degli intermediari che si occupano di metterli in contatto con altre famiglie le quali hanno, a loro volta, recentemente perso una figlia.
I due giovani vengono quindi disseppelliti, vengono sposati mediante un rito apposito e poi seppelliti assieme.
Una pratica tutto sommato accettabile, se non fosse che spesso non è facile “incontrare” una donna appena defunta, e quindi o si ricorre al furto di salme o addirittura, come racconta la recente cronaca cinese, all’orrore di uccidere possibili mogli per rendere sposo un defunto a loro sconosciuto.
Per un periodo il “ghost whedding” era scomparso, sostituito da immagini o statuine che ritraevano gli sposini, ma ora questa macabra tradizione sta tornando a diffondersi.