A Trapani gli inquirenti verificano problemi di mafia con la banca Bcc di Paceco.
Nelle indagini c’è un prelevamento sospetto di centoventimila euro in contanti da parte della cognata di un collaboratore di giustizia, a fronte di nessuna segnalazione non inviata alla Banca d’Italia.
Ma non basta: pare che ci siano anche dei collegamento con le logge massoniche.
Secondo la Procura di Palermo, Cosa Nostra era riuscita ad infiltrarsi in “questa Banca di Credito Cooperativo ‘Senatore Pietro Grammatico’ Paceco”.
Per questa banca la Procura stessa ha ottenuto sei mesi di amministrazione giudiziaria.
Questa piccola banca è in realtà un istituto conosciuto nella Sicilia Occidentale.
E’ stato fondato poco più di un secolo fa, e ora gestisce 5 filiali in una zona della Sicilia occidentale dove vivono circa trecentomila persone.
La banca possiede oltre 1.500 soci e ha alle proprie dipendenze 32 lavoratori. Ma pare che negli ultimi tempi le cose non fossero così limpide.
Era infatti sottoposta a pressioni da parte della mafia. Il primo ad andarci di mezzo è stato Filippo Coppola, detto il professore, già condannato nel 2002 per associazione di stampo mafioso, oltre da essere stato oggetto più volte di provvedimenti di sequestro.