Tumori cranici, il bisturi a raggi gamma sbarca a Bari

VEB

La Radiochirurgia mediante Gamma Knife è una tecnica per radiochirurgia stereotassica intracranica.

Questo macchinario permette di somministrare alte dosi di radiazioni con estrema precisione su un bersaglio all’interno del cranio, come un nervo, un ganglio o un’area dell’encefalo, preservando però le strutture circostanti. Questa tecnologia consente di concentrare su un unico bersaglio cerebrale un fascio di 201 raggi gamma. La sorgente radioattiva utilizzata è il cobalto.

Anche se è chiamata chirurgia, una procedura di Gamma Knife non comporta quindi  un intervento chirurgico effettivo, né la Gamma Knife è davvero un coltello. I vari fasci di radiazione gamma si uniscono concentrandosi sulla lesione da trattare, somministrando così una dose molto intensa di radiazione senza nessuna incisione chirurgica.

La radiochirurgia Gamma Knife è più spesso impiegata per il trattamento di tumori e di altre lesioni cerebrali. Viene anche impiegata per il trattamento di alcune malattie neurologiche, come la nevralgia del trigemino (una condizione in cui la compressione sul nervo trigemino provoca spasmi facciali molto dolorosi) e il trattamento del neurinoma dell’acustico (un tumore cerebrale che si localizza a livello dei nervi che controllano l’udito).

Rispetto al trattamento chirurgico tradizionale, la radiochirurgia Gamma Knife riduce drasticamente il rischio delle complicanze legate all’intervento. Consente inoltre di raggiungere patologie collocate in zone profonde del cranio e quindi inoperabili attraverso altre metodiche e di intervenire sui pazienti il cui stato clinico non permette di sostenere una procedura chirurgica.

L’efficacia di questo trattamento si aggira intorno all’80-90% e oltre e dipende principalmente dalla patologia: l’effetto desiderato può essere raggiunto anche in 1-2 mesi per le metastasi; in caso di nevralgie anche durante la seduta stessa; mentre necessita di 2-3 anni per tumori benigni e per le lesioni vascolari.

bari bisturi a raggi gamma

Il trattamento Gamma Knife si esegue in una singola seduta e la degenza, salvo diverse indicazioni mediche, richiede solo due notti. La procedura, che dura dai 30 ai 90 minuti, non necessita né di anestesia generale né d’incisione. Al paziente viene applicato un casco – chiamato casco stereotassico – per mezzo del quale si esegue una diagnosi per immagini della situazione intracranica. Questi esami strumentali consentono di stabilire con certezza millimetrica il punto della lesione da trattare attraverso l’irradiazione di sottili raggi gamma.

La radiochirurgia Gamma Knife viene impiegata da circa quarant’anni; negli ultimi dieci anni sono state introdotte importanti novità in termini di precisione e accuratezza, ma l’innovazione maggiore è rappresentata dal nuovissimo modello Leksell Gamma Knife Icon.

Finora questa strumentazione era presente solo a Catania, per quanto riguarda il sud Italia, ma nelle scorse ore la strumentazione è stata inaugurata anche a Bari nella sede di Anthea Hospital dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, alla presenza tra gli altri del presidente di Gvm Care&Research, Ettore Sansavini, del vicepresidente Giuseppe Speziale e del sindaco di Bari, Antonio Decaro.

“È una macchina importante – ha dichiarato Ettore Sansavini, presidente GVM Care & Research – che permette di intervenire su numerose patologie e salva la vita di numerose persone. Penso che si sia raggiunto un obiettivo molto importante che pone fine alla storia dei viaggi della speranza verso le cliniche del Nord Italia”.

“Abbiamo inaugurato nuova frontiera in Puglia – ha aggiunto il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano – nella lotta contro patologie quali tumori cerebrali benigni e maligni, malformazioni vascolari artero-venose, tumori oculari e nevralgie trigeminali. Uno strumento che identifica l’area encefalica compromessa grazie a un sistema di imaging stereotassico. L’attrezzatura non richiede alcun costo aggiuntivo a carico del sistema sanitario: si tratta, infatti, di una procedura chirurgica che rientra nel normale rimborso tariffario riconosciuto a ciascuna clinica accreditata con il SSN (in questo caso l’Anthea) nell’ambito del tetto assegnato dalla Asl (cioè dalla Regione) per la branca di Neurochirurgia”.

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