Una simulazione scientifica dettagliata ha acceso l’attenzione della comunità astronomica mondiale: il nostro pianeta, considerato da sempre al sicuro nella sua orbita stabile, potrebbe essere destinato a un epilogo molto più caotico e repentino del previsto. Lo scenario non arriva da un film di fantascienza, ma da uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Icarus, frutto della collaborazione tra l’Institut de Mécanique Céleste et de Calcul des Éphémérides e l’Université de Bordeaux.

Mercurio, il piccolo pianeta che potrebbe distruggere tutto
Il team di ricerca ha analizzato l’evoluzione delle orbite del Sistema Solare su un arco temporale di 5 miliardi di anni, eseguendo oltre 2.000 simulazioni computazionali ad alta precisione. Il protagonista inaspettato di queste dinamiche cosmiche è Mercurio, il pianeta più piccolo e più interno del sistema. A causa della sua orbita estremamente sensibile, anche una piccola perturbazione gravitazionale — ad esempio causata dal passaggio ravvicinato di una stella — potrebbe destabilizzarlo.
E da qui, l’effetto domino: Venere e Marte, risentendo delle alterazioni orbitali di Mercurio, potrebbero a loro volta destabilizzare la Terra.
“Le simulazioni mostrano che anche minime variazioni nelle orbite interne possono avere conseguenze catastrofiche su scala planetaria,” afferma il dott. Jacques Laskar, tra gli autori principali dello studio.
Fonte: Icarus Journal – Elsevier
Tre scenari apocalittici per il futuro della Terra
Gli scienziati hanno ipotizzato tre possibili destini per la Terra, tutti derivanti da questa instabilità orbitale:
- Espulsione nello spazio profondo
In uno degli scenari peggiori, le interazioni gravitazionali con Giove spingerebbero la Terra fuori dal Sistema Solare. Questo significherebbe un viaggio verso il gelo interstellare, dove le temperature precipiterebbero a -270°C, rendendo la vita impossibile. - Collisione planetaria
In un’altra ipotesi, la Terra potrebbe scontrarsi direttamente con Venere o Marte. Un impatto di tale portata sprigionerebbe un’energia in grado di annientare ogni forma di vita. - Caduta nel Sole
L’ultimo scenario suggerisce una lenta spirale verso il Sole, culminante in un abbraccio mortale con la nostra stella madre.
Una probabilità inquietante
La probabilità che uno di questi scenari si verifichi è stata calcolata in circa 1 su 100.000. Sebbene possa sembrare remota, è centinaia di volte più alta rispetto a quanto stimato in precedenti modelli.
Lo stesso Isaac Newton, nel XVIII secolo, ipotizzò che l’interazione gravitazionale tra i pianeti potesse portare all’instabilità del sistema solare. Le nuove simulazioni sembrano confermare i suoi timori.
Fonte: NASA – Planetary Science Division
Cosa significa tutto questo?
Questi risultati non indicano che la fine della Terra sia imminente. Al contrario, si parla di fenomeni che si verificheranno — se mai lo faranno — tra miliardi di anni. Tuttavia, lo studio dimostra che l’apparente armonia del nostro sistema planetario è più fragile e dinamica di quanto si pensasse finora. E apre nuove domande sulla longevità dei sistemi solari simili al nostro nella galassia.