Vaccinazioni, per i primi due anni si potrà andare a scuola lo stesso

VEB

Vaccinazioni obbligatorie, per i primi due anni si potrà andare a scuola lo stesso.

In realtà non è una vittoria dei NoVax, ma dell’inefficienza dello Stato e di una certa mentalità che tarda a morire. Come si suol dire, fatta la legge trovato l’inganno.

Il Ministero della Salute era partito lancia in resta con la massima determinazione possibile, ma poi, molto italianamente, ha preferito dilazioni, compromessi, ammorbidimenti vari.

Le sanzioni sono scese, la rigidità è venuta meno, e adesso pare proprio che l’obbligo esista, ma all’inizio solo per finta: almeno per i primi due anni i genitori potranno mandare a scuola i loro figli senza l’apposito certificato della ASL competente.

Quindi accesso consentito ai nidi e agli asili anche per i bimbi che non sono stati sottoposti a vaccinazioni ritenute obbligatorie.

Di fatto poi, oltre alla figura un po’ barbina della marcia indietro progressiva ma costante, la norma transitoria che prevede un periodo di due anni nel quale si possono comunque mandare a scuola tutti i bambini, non poteva non tenere conto che le strutture deputate alle vaccinazioni non ce la fanno a garantire il servizio per tutti entro poche settimane. Si tratterebbe di operare la profilassi per circa ottocentomila bambini entro l’inizio dell’anno.

La conferma del periodo di transizione è arrivata dal Ministero stesso: solo all’inizio dell’anno scolastico 2019-2020 sarà indispensabile presentare all’atto dell’iscrizione la documentazione formale della Asl per le avvenute vaccinazioni obbligatorie.

Ma anche qui, attenzione. L’Italia è il Paese del perfettibile, del perfezionabile, dell’indefinito. Così come la norma transitoria ha concesso un paio d’anni per far fronte agli obblighi di legge, non è da escludere che per legge siano concesse altre proroghe temporali, o magari altre deroghe.

Non stiamo ragionando di fantapolitica, ci basiamo su quello che succede normalmente: vedi, ad esempio, condoni edilizi. Ma non solo.

E nel frattempo è altamente sperabile che bimbi non vaccinati portatori di qualche malattia importante non vengano a contatto a scuola con bimbi o ragazzini particolarmente cagionevoli di salute, consentendo la trasmissione di virus.

A perdere in questo caso, saremmo tutti, sia Vax che NoVax, nella coscienza che il diritto alla salute non è solo un fatto privato, personale, ma un diritto collettivo protetto dalla Costituzione in quanto tale. Non basta dire “mio figlio sta bene così, e gli altri se la vedano come vogliono”.

In questo caso, coloro che hanno i figli vaccinati, hanno tutto il diritto di non veder contagiati nella classe i loro bambini dai figli di coloro che la vaccinazione non l’hanno voluta.

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