Per secoli, le imponenti pietre di Stonehenge hanno interrogato la storia, avvolte in un’aura di mistero. La domanda sulla sua vera funzione ha alimentato leggende e teorie, ma oggi, grazie a decenni di ricerche archeologiche, emerge un quadro molto più complesso e affascinante. Stonehenge non aveva un’unica funzione, ma era un monumento polifunzionale, un luogo sacro che serviva da calendario astronomico, da cimitero d’élite e, soprattutto, da potente simbolo di unione per le popolazioni neolitiche.

Un Orologio Cosmico di Pietra
L’allineamento astronomico di Stonehenge è innegabile e rappresenta una delle sue caratteristiche più celebri. Il suo asse principale è orientato con precisione chirurgica sull’alba del solstizio d’estate e sul tramonto del solstizio d’inverno. Questo non era un caso. Per le antiche società agricole, i cui ritmi di vita e di sussistenza dipendevano dai cicli stagionali, poter prevedere questi momenti cruciali dell’anno era di fondamentale importanza. Ogni anno, migliaia di persone si radunano ancora oggi per assistere a questo spettacolo, proprio come facevano i nostri antenati 4.500 anni fa.
Tuttavia, alcuni studiosi, come l’archeoastronomo Giulio Magli del Politecnico di Milano, suggeriscono che la sua funzione andasse oltre quella di un semplice calendario. L’allineamento con il solstizio d’inverno, associato al giorno più corto e alla “rinascita” del sole, potrebbe aver avuto un profondo significato funerario, rappresentando una sorta di “porta verso l’aldilà” per le anime dei defunti.
- Stonehenge: Nuove Teorie Rivoluzionarie Svelano i Segreti del Misterioso Monumento Preistorico
- Esiste una antica Stonehenge anche su Marte
- Risolto il mistero della Stonehenge dell’EST
La Terra dei Morti Onorati
Le prove che Stonehenge fosse un vasto luogo di sepoltura sono ormai schiaccianti. Scavi approfonditi hanno rivelato che il sito, fin dalle sue prime fasi intorno al 3000 a.C., fu utilizzato come cimitero. Almeno 50.000 frammenti di ossa umane cremate, appartenenti a circa 63 individui, sono stati rinvenuti all’interno del cerchio di pietre, rendendolo il più grande cimitero neolitico della Gran Bretagna.
Un dato sorprendente, emerso dalle analisi isotopiche pubblicate sulla rivista Scientific Reports, rivela che molti dei defunti non erano originari della piana di Salisbury. Provenivano dal Galles occidentale, a oltre 200 km di distanza, la stessa area da cui furono estratte le famose “bluestones” (le pietre blu), i primi megaliti eretti a Stonehenge. Questo suggerisce un legame profondo tra la terra d’origine, le pietre sacre e il luogo di sepoltura, indicando che essere sepolti a Stonehenge era un onore riservato a individui di alto rango, forse intere dinastie.
Un Paesaggio Rituale e di Guarigione
Stonehenge non era un monumento isolato. Faceva parte di un complesso paesaggio sacro molto più ampio. A soli 3 km di distanza sorgeva Durrington Walls, un enorme insediamento con un proprio cerchio di legno (“Woodhenge”), dove si ritiene vivessero i costruttori di Stonehenge. Gli archeologi, guidati dal professor Mike Parker Pearson dell’University College London, hanno teorizzato un affascinante dualismo: Durrington Walls era il “dominio dei vivi”, collegato al solstizio d’estate e alla vita, mentre Stonehenge era il “dominio dei morti”, legato al solstizio d’inverno e al culto degli antenati. Un viale cerimoniale collegava Stonehenge al fiume Avon, suggerendo che processioni rituali si snodassero tra i due siti, unendo il mondo dei vivi a quello degli spiriti.
Inoltre, esiste la teoria che Stonehenge fosse un luogo di guarigione. Molti degli scheletri rinvenuti nei pressi del sito mostrano segni di gravi malattie o ferite. Poiché si riteneva che le bluestones gallesi possedessero proprietà curative, è possibile che persone da tutto il paese intraprendessero pellegrinaggi verso Stonehenge in cerca di una cura miracolosa.
Un Monumento per Unire i Popoli
La teoria più recente e accreditata, sostenuta con forza da Mike Parker Pearson, è che la costruzione di Stonehenge rappresentò un immenso sforzo collettivo finalizzato a unificare i diversi popoli dell’isola britannica. La stessa composizione del monumento è una prova di questa intenzione. Le grandi pietre sarsen provenivano da Marlborough Downs, a circa 32 km di distanza, mentre le più piccole bluestones furono trasportate dall’incredibile distanza delle Preseli Hills in Galles.
Questo immane lavoro, che richiese la collaborazione di migliaia di persone per secoli, non poteva avere solo uno scopo religioso o astronomico. Era un’affermazione politica. Portare pietre da diverse regioni per unirle in un unico, grandioso monumento era un modo per creare un’identità condivisa, un simbolo di pace e alleanza in un periodo di crescenti contatti e cambiamenti sociali. Stonehenge era la materializzazione dell’unità, un progetto comune che legava insieme comunità distanti.
Domande Frequenti (FAQ)
Qual era la funzione principale di Stonehenge? Non esiste una singola funzione. Stonehenge era un complesso multifunzionale: un osservatorio astronomico per marcare i solstizi, un importante luogo di sepoltura per individui di alto rango e un centro cerimoniale. Le teorie più recenti suggeriscono che fosse anche un monumento costruito per unificare i diversi popoli della Gran Bretagna.
Chi ha costruito Stonehenge e quando? La costruzione di Stonehenge avvenne in più fasi, in un arco di tempo di circa 1.500 anni. Le prime strutture risalgono a circa 5.000 anni fa (3000 a.C.), mentre l’iconico cerchio di pietre che conosciamo oggi fu eretto intorno al 2500 a.C. Non fu opera di un’unica tribù, ma il risultato dello sforzo collettivo di diverse popolazioni neolitiche.
Perché alcune pietre provengono da così lontano? Le “bluestones” furono trasportate dalle Preseli Hills in Galles, a oltre 200 km di distanza. Gli archeologi ritengono che questo sforzo immane avesse un forte valore simbolico. Queste pietre erano considerate sacre, forse per le loro presunte proprietà curative o perché rappresentavano gli antenati di un popolo influente, e il loro trasporto fu un atto di devozione e unificazione.
Stonehenge era collegato ai Druidi? No. Sebbene Stonehenge sia oggi un luogo di ritrovo per i druidi moderni, non ci sono prove archeologiche che colleghino il monumento ai Druidi dell’antichità. La costruzione di Stonehenge precede l’arrivo dei Celti, e quindi dei Druidi, in Gran Bretagna di almeno 1.000 anni. Questa associazione fu popolarizzata nel XVIII secolo da studiosi come William Stukeley.
Curiosa per natura e appassionata di tutto ciò che è nuovo, Angela Gemito naviga tra le ultime notizie, le tendenze tecnologiche e le curiosità più affascinanti per offrirtele su questo sito. Preparati a scoprire il mondo con occhi nuovi, un articolo alla volta!