Non bisognava essere troppo lungimiranti per capire che non solo Vittorio Sgarbi probabilmente non sarebbe riuscito a riportare la Gioconda in patria, ma che non ci avrebbe mai potuto pensare seriamente, almeno senza scatenare un incidente diplomatico.
E infatti alla fine la “Missione Monna Lisa” si è rivelata essere una trovata pubblicitaria, ben congeniata e che ha saputo far parlare di se e attirare l’attenzione su di se, che alla fine è quello che più importa.
Per alcuni giorni, il critico d’arte, opinionista e politico ha postato su Facebook una serie di video in cui mostrava le tappe del suo viaggio verso Parigi per riportare a casa la Monna Lisa, correlate di hashtag #MissioneMonnaLisa: tutto uno scherzo, che lui lo ha definito «boutade».
«Vi avevo promesso che avrei riportato in Italia un capolavoro e, invece, ve ne ho riportati due. Citroën C3 e C3 Picasso in edizione speciale Monna Lisa», spiega l’ex sottosegretario e sindaco davanti al celebre museo francese svelando due nuovi modelli della casa automobilistica Citroën.
23.000.000 di persone raggiunte, 11 milioni di visualizzazioni, 1.100.000 tra commenti e condivisioni, 250.000 like/interazioni: uno spot che sicuramente ha dato i suoi frutti.