World Cancer Day, la parola chiave prevenzione

VEB

Oggi, domenica 4 febbraio, è il World Cancer Day, la giornata mondiale contro il cancro, che ha come slogan “We Can. I Can” (Noi possiamo. Io posso).

L’edizione 2018 ha come obiettivo principale la promozione e la divulgazione di un’informazione puntuale e corretta su alcuni temi che riguardano la malattia su cui c’è maggiormente confusione.

Del resto quella del cancro è una problematica quanto mai presente, nel nostro paese come nel reso del mondo: solo lo scorso anno in Italia ci sono stati circa 369.000 nuovi casi ed in futuro il numero è destinato ad aumentare. Si stima che nel 2030 questa malattia sarà la principale causa di morte nel mondo con 21,6 milioni di nuovi casi all’anno: a dirlo è l’Airc (Associazione italiana ricerca sul cancro) in base ai risultati del rapporto realizzato da AIRTUM e AIOM  ”I numeri del cancro in Italia, 2017”.

Il cancro però si vince, combattendolo ma anche giocando d’anticipo, seguendo le “regole d’oro” dettate da una parola magica: prevenzione. Ad affermarlo sono gli oncologi dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom).

Ciò significa, spiegano, “seguire uno stile di vita corretto, fin da giovani. Un concetto – avvertono – sicuramente alla portata di tutti, iniziando dalla tavola per finire con la pratica costante di esercizio fisico.

Gli esperti hanno iniziato ad attribuire sempre più importanza alla prevenzione soprattutto negli ultimi decenni, perché i casi di tumore nel mondo sono in continuo aumento. Due fattori che influiscono su questo incremento sono l’allungamento della vita media e un cambiamento in negativo degli stili di vita.

Essere fisicamente attivi diminuisce il rischio di ammalarsi di tumore al colon-retto, alla mammella e all’endometrio indipendentemente dal proprio peso corporeo, ma i benefici sulla linea contribuiscono alla protezione di altri organi dal tumore (reni, pancreas, esofago e vescica).

World Cancer Day, la parola chiave prevenzione

World Cancer Day la parola chiave prevenzione

Il consumo di alcol è invece correlato allo sviluppo dei tumori della bocca, della gola, del colon-retto e del seno. Più bevande alcoliche si consumano, più il rischio si innalza.

Bisogna poi smettere di fumare e limitare l’esposizione al fumo passivo: il 30% di tutti i tumori è collegato al consumo di tabacco.

Non meno importanti sono però gli esami precauzionali, che rappresentano la cosiddetta prevenzione secondaria. Oggi sono tre gli screening messi a disposizione dal sistema sanitario: il Pap test fatto ogni 3 anni alle donne dai 25 ai 64 anni, quello al seno nella fascia d’età tra 50 e i 69 anni e quello al colon retto (ovvero la ricerca di sangue occulto nelle feci), sempre dai 50 ai 69 anni, sia per uomini che per donne, in entrambi i casi per esigenze particolari il termine di età si estende ai 74 anni.

Per fortuna, oggi, ricorda l’Aiom, grazie alla diagnosi precoce e ad armi sempre più efficaci, nel nostro Paese il 63% delle donne e il 54% degli uomini sconfiggono la malattia.  L’Italia infatti si colloca nei primi posti in Europa per numero di guarigioni.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dedicato un tweet ai malati e a chi è riuscito a vincere la battaglia: “Nella #giornatamondialecontroilcancro, il pensiero va a chi sta lottando, a chi ha vinto e a chi non è riuscito a sconfiggere questo terribile male. Le parole d’ordine devono essere #prevenzione, #ricerca e accessibilità alle cure. Insieme si può! #WeCanICan #WorldCancerDay“.

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