L’Epa statunitense dice che la Co2 non provoca il riscaldamento globale.
In verità qualche piccolo dubbio e venuto anche a noi, ma proprio piccolo. Nel senso che forse l’enfasi data per decenni alla sola anidride carbonica come protagonista dell’effetto serra, e quindi del surriscaldamento dell’atmosfera, ci è sembra sembrata eccessiva.
Magari esistono anche periodi ciclici nella storia della Terra, nei quali si assiste a diminuzione e aumenti di temperatura difficilmente rilevabili se non in archi di tempo molto lunghi.
Ma questi sono argomenti scientifici, che nulla hanno a che vedere con la politica.
Invece sentite cosa dice Scott Pruitt, leader dell’Epa, l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente americana, dopo che si è insediato alla Casa Bianda Donald Trump.
“Credo che misurare con precisione l’impatto delle attività umane sul clima sia qualcosa di molto difficile e c’è un enorme disaccordo su questo impatto. Quindi no, non sono d’accordo che la Co2 sia uno dei principali fattori che contribuiscono al riscaldamento globale che vediamo”.
Ma gli altri scienziati sono invece al 97% d’accordo sul fatto che dipenda proprio dall’anidride carbonica.
Quindi il razionalismo scientifico si piega alla superficialità della politica, la quale, come urlato dal neopresidente Trump, rivuole il carbone e il petrolio in prima linea, altro che ambientalismo Obama style.