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3I/ATLAS: Cometa o Nave Aliena? Il Dibattito Spacca il Web

Angela Gemito Nov 22, 2025

Il dibattito sulla natura degli oggetti che attraversano il nostro sistema solare non è mai stato così acceso. Nonostante la comunità scientifica ufficiale tenti di placare gli animi, l’arrivo di nuovi dati visivi spesso ottiene l’effetto contrario, alimentando speculazioni che mescolano astronomia e fantascienza. È esattamente ciò che sta accadendo con 3I/ATLAS, l’ultimo visitatore proveniente dallo spazio profondo che ha diviso l’opinione pubblica e gli esperti in due fazioni contrapposte: chi vede una semplice roccia e chi sospetta una tecnologia non umana.

La NASA ha recentemente rotto il silenzio stampa imposto dallo shutdown governativo, rilasciando una serie di nuove immagini di 3I/ATLAS. L’obiettivo era chiaro: fornire una prova visiva definitiva per chiudere le speculazioni. Eppure, la narrazione alternativa di una “nave madre” o di una sonda extraterrestre continua a guadagnare trazione sui social media e in alcuni circoli accademici dissidenti.

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La posizione ufficiale: un visitatore naturale innocuo

L’Agenzia Spaziale Americana ha mantenuto una linea ferma e coerente fin dal primo avvistamento. Secondo i portavoce della NASA, le evidenze raccolte non lasciano spazio a interpretazioni fantasiose: 3I/ATLAS è un frammento di roccia spaziale, una cometa formatasi naturalmente che sta semplicemente attraversando il nostro quartiere cosmico.

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La dichiarazione rilasciata ieri sera (19 novembre) è stata perentoria. I funzionari hanno sottolineato l’eccezionalità dell’evento senza ricorrere a spiegazioni esotiche. “Osservata per la prima volta all’inizio di quest’anno, la cometa 3I/ATLAS è solo il terzo oggetto mai identificato come entrato nel nostro sistema solare proveniente da un’altra parte della galassia”, si legge nel comunicato ufficiale.

Questo passaggio è fondamentale per comprendere l’importanza scientifica dell’evento. Prima di questo corpo celeste, l’umanità aveva tracciato solo altri due visitatori interstellari (come il famoso ‘Oumuamua e la cometa Borisov). La rarità di tali passaggi rende ogni nuovo dato prezioso per gli astronomi, che cercano di comprendere la composizione chimica di altri sistemi stellari senza dover lasciare il nostro.

La NASA ha anche voluto rassicurare la popolazione mondiale riguardo a potenziali rischi d’impatto. I calcoli orbitali indicano che l’oggetto non rappresenta una minaccia per la Terra. La sua traiettoria lo porterà a transitare a una distanza di sicurezza notevole, non avvicinandosi mai a più di 170 milioni di miglia dal nostro pianeta. Una distanza che, in termini astronomici, è sufficiente per l’osservazione dettagliata ma assoluta garanzia di sicurezza.

Tuttavia, la tempistica della conferenza stampa e la natura “burocratica” delle rassicurazioni hanno involontariamente offerto il fianco alle critiche. Per una parte del pubblico, l’insistenza sulla normalità dell’evento appare sospetta, quasi come se ci fosse una fretta eccessiva nel catalogare l’ignoto.

Anomalie e rotazioni: perché l’ipotesi aliena resiste

Il motore che alimenta le teorie alternative non è solo la sfiducia nelle istituzioni, ma l’osservazione diretta di fenomeni che, all’occhio non esperto, appaiono inspiegabili. Un contributo significativo alla viralità del dibattito è arrivato da un video diffuso dall’astrofilo noto come “Ray’s Astrophotography”.

Le riprese effettuate dal Texas mostrano la cometa 3I/ATLAS ruotare su se stessa. “Quando lo osservi attentamente, inizi a vedere che sta ruotando”, ha commentato l’autore del video, specificando che il movimento avviene verso destra. Sebbene l’autore del contenuto non abbia mai parlato esplicitamente di alieni, le immagini sono state cooptate dai teorici del complotto come prova di una struttura artificiale che “scansiona” l’ambiente circostante.

È doveroso precisare, dal punto di vista fisico, che la rotazione di un corpo celeste non costituisce un’anomalia. Pianeti, asteroidi e comete ruotano regolarmente sul proprio asse a causa della conservazione del momento angolare acquisito durante la loro formazione o in seguito a collisioni. Vedere una cometa che “gira” è, per un astronomo, la norma. Per il pubblico di internet, invece, è diventato un indizio di tecnologia di osservazione aliena.

A dare manforte a queste suggestioni non sono solo utenti anonimi del web, ma figure di spicco della comunità scientifica che invitano a mantenere una mente più aperta. Avi Loeb, astrofisico di Harvard e voce fuori dal coro nel panorama accademico, ha riacceso le speculazioni. Già noto per le sue posizioni sull’oggetto ‘Oumuamua, Loeb ha suggerito che non dovremmo scartare a priori l’ipotesi artificiale per 3I/ATLAS.

Secondo Loeb, esiste una probabilità stimata tra il 30 e il 40 percento che l’oggetto non sia di formazione naturale. Se questa ipotesi dovesse rivelarsi corretta, ci troveremmo di fronte a un manufatto extraterrestre, potenzialmente anche ostile o semplicemente esplorativo. La critica di Loeb non si basa su prove definitive della natura aliena, quanto piuttosto sull’approccio metodologico della NASA.

“Ci sono molte anomalie in questo oggetto, quindi non si può dire con certezza se si tratti di una cosa o dell’altra”, ha dichiarato Loeb, criticando l’atteggiamento dell’agenzia spaziale, accusata di comportarsi come “l’adulto nella stanza” che deve tranquillizzare i bambini piuttosto che come uno scienziato curioso. Per il fisico di Harvard, la priorità dovrebbe essere la raccolta di dati agnostica, non la conferma di un dogma prestabilito.

Loeb definisce il comportamento della NASA come un “segno distintivo di un organo burocratico”, dove le decisioni vengono prese gerarchicamente e le dichiarazioni forti vengono rilasciate prima ancora di aver analizzato tutte le variabili. Questo scontro tra l’approccio conservativo dell’ente governativo e quello speculativo ma rigoroso di alcuni accademici indipendenti crea il terreno fertile in cui le teorie sulla “nave madre” possono prosperare.

Mentre la NASA rimane ferma sulla sua classificazione di cometa naturale, la richiesta di trasparenza e di ulteriori analisi spettroscopiche aumenta. La vera domanda che molti si pongono non è se 3I/ATLAS ci attaccherà, ma se siamo pronti ad accettare che un oggetto interstellare possa essere qualcosa di diverso da un semplice sasso ghiacciato.

Per chi volesse seguire l’evoluzione degli studi sugli oggetti interstellari, il dibattito resta aperto e i telescopi di tutto il mondo sono puntati verso il cielo.


FAQ – Domande Frequenti

Che cos’è esattamente 3I/ATLAS? È il terzo oggetto interstellare mai identificato mentre attraversa il nostro sistema solare. La NASA lo ha classificato ufficialmente come una cometa di origine naturale, proveniente da un’altra parte della galassia, escludendo origini artificiali.

3I/ATLAS è un’astronave aliena? Non ci sono prove scientifiche che lo confermino. Sebbene l’astrofisico Avi Loeb ipotizzi una probabilità del 30-40% di origine artificiale a causa di alcune anomalie, la comunità scientifica maggioritaria e la NASA lo considerano un normale corpo celeste roccioso.

C’è pericolo che 3I/ATLAS colpisca la Terra? No, non esiste alcun pericolo di impatto. I calcoli della traiettoria mostrano che l’oggetto passerà a una distanza di sicurezza di oltre 170 milioni di miglia dalla Terra, non rappresentando alcuna minaccia per il pianeta.

Perché si parla di rotazione dell’oggetto? Un video amatoriale ha mostrato la cometa ruotare, scatenando teorie su una presunta natura tecnologica. Tuttavia, la rotazione è un fenomeno fisico assolutamente normale per comete e asteroidi e non costituisce prova di vita intelligente o tecnologia aliena.

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Angela Gemito

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Tags: 3I ATLAS mistero

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