Aids, le nuove Linee Guida Italiane della Terapia Antiretrovirale

VEB

Sono passati circa quarant’anni da quando l’Aids è stata scoperta e, nonostante le molte ricerche e progressi effettuati, il problema non è ancora assolutamente risolto: attualmente, grazie alle più moderne terapie, si riesce a controllare e arrestare l’evoluzione della malattia, ma purtroppo non ancora a guarirla completamente e definitivamente.

Nel mondo oggi si calcola che oltre 36 milioni di pazienti ne siano affetti e che ogni anno avvengano circa 2 milioni di nuovi contagi e più di 1 milione di morti. Dobbiamo però precisare che fortunatamente il totale delle persone con Aids, seppur ancora in aumento, viene bilanciato da una graduale diminuzione del numero delle nuove infezioni e soprattutto dei decessi.

Non bisogna mai abbassare la guardia, però, dato che il pericolo è dietro l’angolo e, come abbiamo detto, una volta contratta, da questa malattia non ci si libera per tutta la vita.

Per di più, la malattia, che alla sua insorgenza era limitata ai cosiddetti “gruppi a rischio” (omosessuali, tossicodipendenti, politrasfusi etc.), è poi diventata nel corso degli anni successivi una “malattia di tutti”.

Dalla collaborazione di SIMIT, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali con le Sezioni per la lotta contro l’Aids del Comitato tecnico sanitario del Ministero della Salute, escono le nuove Linee Guida Italiane sull’utilizzo della Terapia Antiretrovirale e la gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1.

Aids, le nuove Linee Guida Italiane della Terapia Antiretrovirale

Aids, le nuove Linee Guida Italiane della Terapia Antiretrovirale

«Le linee guida – come riporta una nota del Ministero della Salute – hanno lo scopo di fornire elementi di guida per la prescrizione della terapia antiretrovirale e per la gestione dei pazienti con infezione da HIV agli infettivologi e agli altri specialisti coinvolti nella gestione multidisciplinare del paziente sieropositivo, e di fornire un solido punto di riferimento per le associazioni di pazienti, gli amministratori, i decisori politici degli organismi di salute pubblica e comunque tutti gli attori coinvolti dalla problematica a diverso titolo».

La terapia antiretrovirale (ART) è oggi riconosciuta di indubbio beneficio per la persona con HIV – per bloccare la replicazione virale, prevenire le complicanze ed evitare la forma conclamata della patologia detta AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) garantendo così una prospettiva di vita a lungo termine del paziente, ma anche come strumento efficace per ridurre notevolmente la possibilità di trasmettere l’infezione (TasP). In conseguenza, anche se al momento non è possibile eradicare l’infezione da HIV (ossia guarire definitivamente da essa), la diagnosi tempestiva di HIV e la presa in carico dei pazienti da parte delle strutture competenti, oltre che servire alla cura dei pazienti stessi, rappresentano un intervento di sanità pubblica in grado di ridurre la trasmissione del virus.

La ART oggi è basata su un’ampia scelta di farmaci e regimi, che vanno dalle molecole di nuova generazione ai farmaci già in uso da tempo ancora attivi, cui, dopo la scadenza brevettuale, si aggiungono i farmaci equivalenti.

Il documento è stato realizzato seguendo il sistema di valutazione Modello P.I.C.O (Popolazione target, Intervento, Confronto e Outcome). Cinque le sezioni, che affrontano: quesiti clinici del paziente adulto, gestione del paziente e terapia antiretrovirale, patologie da Hiv, popolazioni particolari sulle quali porre attenzione, questioni specifiche.

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