Le premesse per piacere agli affezionati di Rai Uno ci sono tutte: dopo il grande successo di Sorelle arriva da stasera Di Padre in figlia, per la regia di Riccardo Milani, con Alessio Boni, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Domenico Diele, Matilde Gioli e la partecipazione di Stefania Rocca e Daniela Cavallin.
La fiction, ambientata negli anni sessanta, racconta la storia dei Franza, una famiglia patriarcale veneta attraverso i grandi cambiamenti storici che hanno portato le donne a lottare per guadagnarsi la parità e i diritti civili.
Alessio Boni veste i panni di Giovanni Franza, un produttore veneto di grappa degli anni Cinquanta, un padre-padrone tremendo e insopportabile che però, nel corso dei trent’anni in cui si svolge la storia, avrà modo di cambiare grazie alle donne della sua famiglia.
Al settimanale Gente, che lo ha intervistato, ha colto l’occasione per raccontare qualcosa di sé e del suo passato, in una famiglia dove il ruolo delle donne è sempre stato importante: «Ho vissuto in una famiglia al maschile, con mio padre e due fratelli [Andrea, ex sacerdote, e Marco, che lavora per l’attore, ndr]. Ma il cuore e il traino di tutto sono state mia madre Roberta e mia nonna Maddalena, due donne straordinarie. Con la nonna sono cresciuto, mentre i miei genitori portavano avanti la nostra azienda di piastrelle: mi raccontava che quando era giovane si cucinava per gli uomini e lei mangiava in disparte, con i figli. E stiamo parlando di meno di cento anni fa».
A Vanity Fair invece svela la sua idea di famiglia: «Quattordici figli, una donna, un caminetto, tutti attorno alle piante che raccogliamo le olive a novembre».
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